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BerlìnoCittà della Germania nordorientale (3.410.000 ab., 883 km2), capitale dello Stato e Stato confederato. Si estende nel territorio del Brandeburgo, solcato dai fiumi Sprea e Havel. La sua felice posizione, agevole da difendere e alla confluenza di vie fluviali, ne ha permesso lo sviluppo sin dal medioevo (XIII sec.), da quando cioè la città è stata fondata. Divenne capitale della marca di Brandeburgo nel 1470. Dopo l'occupazione francese (1806-1808), nel 1870 divenne capitale dell'impero germanico, assumendo le caratteristiche proprie di una metropoli e trasformandosi in centro industriale, economico e finanziario di primaria importanza. Dopo il secondo conflitto mondiale la città, che già si presentava ripartita in quattro settori amministrativi appartenenti ciascuno a una potenza vincitrice (Francia, Gran Bretagna, URSS e USA), venne suddivisa in altri due settori, quello occidentale (sotto la supremazia della Repubblica federale di Germania, divenendo un Land separato dal rimanente territorio) e quello orientale (sotto la Repubblica democratica tedesca, di cui fu capitale dal 1949); i due settori furono separati da un muro eretto nel 1961. Nel 1989 il muro venne abbattuto e le due Germanie poterono essere nuovamente riunite; dopo un periodo di assestamento, nel 1991 la città è tornata a essere la capitale della Germania a tutti gli effetti. L'economia è prevalentemente industriale: vi sono fiorenti industrie meccaniche, elettrotecniche (trasformatori, lampadine e impianti per l'energia), elettroniche, chimiche, dell'abbigliamento, calzaturiere, alimentari, del tabacco; elevate le entrate derivanti dal turismo, dal terziario e dal commercio. Possedeva svariati monumenti che per la maggior parte sono stati distrutti nel corso della seconda guerra mondiale; si ricordano il castello Reale, ritoccato da A. Schlüter, il Teatro dell'Opera di G. W. Knobelsdorff, la porta di Brandeburgo di C. G. Langhans, la Neue Wache di C. F. Schinkel, il palazzo del Reichstag, il duomo, oltre a vari istituti culturali (università Federico Guglielmo, ora W. von Humboldt, il Conservatorio e l'Accademia di Belle Arti), teatri e musei. 
Trattati, congressi, conferenze 
Trattato del 1742. Pose fine alla prima guerra di Slesia tra Austria e Prussia. 
Congresso del 1878. La circostanza vide Austria, Francia, Inghilterra, Italia e Prussia raccolte attorno allo stesso tavolo per stabilire l'ordine dell'Europa balcanica invasa dalla Russia dopo la vittoria contro i turchi. Bulgaria e Rumelia furono dichiarate stati autonomi, sudditi della Turchia. Si riconobbe l'indipendenza di Serbia, Romania, Montenegro; all'Austria andò l'amministrazione della Bosnia Erzegovina, alla Russia quella della Bessarabia e all'Inghilterra l'isola di Cipro. 
Conferenza per il Congo del 1884-1885. Riconobbe la divisione dei territori coloniali in base alla reale occupazione degli stessi; fu seguita dalle lotte per la ripartizione dell'Africa tra le potenze europee. 
Trattato del 1926. Concluso tra Germania e Repubblica dei Soviet, prevedeva la non aggressione e la reciproca neutralità tra gli stipulanti. 
Trattato del 1939. Firmato da G. G. Ciano, per l'Italia, e da J. von Ribbentrop, per la Germania, dava luogo al cosiddetto Patto d'acciaio, un'alleanza politico militare tra i due Paesi. 


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