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browniàno, mòto Moto continuo e irregolare di particelle di materia sospese nei fluidi dovuto all'agitazione termica. Fu scoperto dal naturalista inglese Robert Brown (1773-1858), da cui prese il nome, mentre studiava particelle di polline. Quantificato nel 1905 da Albert Einstein, il moto browniano fu studiato anche da Jean Baptiste Perrin, che se ne servì per determinare il numero di Avogadro. Dato che l'agitazione termica imprime un movimento continuo e disordinato a tutte le molecole di un fluido, la particella in sospensione, essendo urtata da ogni lato, dovrebbe rimanere immobile. In pratica, però, la compensazione non è mai completa e l'osservazione al microscopio della particella in sospensione è in grado di rilevarne i piccoli spostamenti che dimostrano la sua partecipazione passiva al moto molecolare. 


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