Enciclopedia

cannocchiàle, sm. Strumento ottico per l'osservazione di oggetti situati a grande distanza dall'osservatore, che permette di aumentare l'angolo sotto il quale l'oggetto verrebbe visto a occhio nudo. Fu inventato dall'occhialaio fiammingo H. Lippershey nel 1608; nel 1609 Galileo lo costruì in modo tale da poter essere utilizzato. La teoria di funzionamento fu razionalizzata da Keplero. È essenzialmente costituito da un tubo che funge da supporto a due lenti, o sistemi di lenti, poste alle due estremità, che rappresentano l'obiettivo e l'oculare; l'obiettivo provoca la formazione di un'immagine reale dell'oggetto, l'oculare ha il compito di ingrandire tale immagine. Il suo funzionamento si fonda sul fenomeno della rifrazione della luce. 


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