Enciclopedia

De Chìrico, Giórgio(Volos, Grecia 1888-Roma 1978) Pittore inizialmente metafisico, influenzò notevolmente il movimento surrealista. Compì gli studi a Monaco di Baviera nel 1906; nel 1910 a Parigi conobbe P. Valéry e G. Apollinaire. Dal 1916, con l'incontro con C. Carrà avvenuto a Ferrara, iniziò ufficialmente la teorizzazione della pittura metafisica. Per metafisica De Chirico intende la realtà avulsa dal contesto ambientale consueto (per esempio un guanto di gomma appeso accanto a una testa di gesso, come in Canto d'amore del 1914, oppure una piazza completamente vuota, come nella Malinconia autunnale del 1915). Questo è il mezzo con cui De Chirico cerca di esprimere la realtà interiore, in una ricerca che lo avvicina a tutta la cultura europea degli inizi del secolo. Dal 1918 collaborò con il fratello Andrea (più noto con lo pseudonimo di A. Savinio) e con C. Carrà alla rivista Valori plastici. Con gli artisti di Valori plastici (C. Carrà, R. Melli, G. Morandi e A. Soffici) partecipò alle esposizioni di Berlino (1921) e di Firenze (1922). Nel 1925 partecipò a Parigi alla prima mostra di pittura surrealista. Nel 1935 abbandonò il surrealismo per dedicarsi a dipinti baroccheggianti e spettacolari. Tra le sue opere si ricordano, La torre rossa (1913, Venezia, collezione Guggenheim), Mistero e malinconia di una strada (1914, New Canaan, collezione Resor), La Gare Montparnasse, L'enigma dell'ora, Testa di cavallo, Le muse inquietanti (1918, Milano, collezione privata), Ettore e Andromaca (1917, Milano, collezione Mattioli), Mobili nella valle (1927, Roma, collezione privata), Pesci sacri (1919), Interni metafisici (1916-1918). 


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