Enciclopedia

Albèrti, Leòn Battìsta (Genova 1406-Roma 1472) Personaggio eclettico, si dedicò ad architettura, pittura, trattatistica. Studiò i classici e si laureò in Diritto economico. Nel 1431 fu a Roma come segretario papale; è di questo periodo il trattato pedagogico Della famiglia (1433-1441). Nel 1434 si recò a Firenze dove conobbe i maggiori esponenti del primo rinascimento (Donatello, Brunelleschi) e scrisse il trattato De pictura (1435), in cui approfondisce il problema della prospettiva. Nel 1443 papa Nicolò V gli affidò il rinnovamento di Roma e la restaurazione dei monumenti della città. A questo pontefice dedicò il De re aedificatoria (terminato nel 1450), un trattato latino in dieci libri che costituisce la prima trattazione organica di un architetto sui problemi della città del rinascimento. Le sue opere architettoniche più famose sono il Tempio Malatestiano a Rimini (1446-1450), Palazzo Rucellai (1447-1451) e parte della facciata di Santa Maria Novella (1456-1470) a Firenze, la chiesa di San Sebastiano a Mantova (1460-1472) e il disegno per la chiesa di Sant'Andrea a Mantova. Il Tempio Malatestiano è forse l'opera più alta e significativa dell'idea albertiana di architettura. Anche se il progetto, voluto da Sigismondo Pandolfo Malatesta, non fu interamente realizzato, l'opera è di valore programmatico e avvia la riflessione umanistica sulla concezione della chiesa come tempio. Rispettando la preesistente chiesa gotica, l'Alberti la rivestì audacemente di un paramento marmoreo, nel quale il puntuale riferimento alle fonti antiche (arco in facciata, arcate sui fianchi) trova la sua monumentale conclusione nel progetto della grande cupola emisferica intesa come elemento accentratore e coordinatore di tutti gli spazi dell'edificio. 


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