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Deprètis, Agostìno (Mezzana Corti, Bressana Bottarone 1813-Stradella 1887) Uomo politico, fino all'età di quarant'anni seguì l'ideologia mazziniana. Nel 1848 fu deputato al parlamento subalpino (collegio di Stradella) con incarichi di amministratore terriero. Cominciò nel 1859 ad avvicinarsi alle idee politiche di Cavour e, dopo aver ricoperto l'incarico di governatore a Brescia, nel 1860 divenne prodittatore di Sicilia. Nel 1862 venne nominato ministro dei lavori pubblici nel governo Rattazzi e quattro anni dopo, ministro delle finanze e della marina con il governo Ricasoli. Nel 1873, dopo la morte di Rattazzi, tornò all'opposizione e guidò la sinistra. Fermo oppositore del governo Minghetti, nel 1876 con la rivoluzione parlamentare, riuscì a formare il suo primo governo di sinistra. Ricoprì quindi l'incarico di presidente del consiglio per circa undici anni. Importanti leggi vennero varate o abolite: varo della legge Coppino sull'istruzione elementare (gratuita e obbligatoria); l'abolizione del corso forzoso della lira; l'abolizione della tassa sul macinato e approvazione della riforma elettorale al fine di aumentare il numero degli aventi diritto. Concluse la Triplice Alleanza con gli imperi dell'Europa centrale (1881) e diede inizio alla politica espansionistica in Africa (1885) che sfociò nella sconfitta di Dogali del 1887. Agevolò l'industria e l'agricoltura italiana fissando dei dazi doganali sui prodotti esteri. Favorì lo sviluppo dei lavori per la costruzione di strade e ferrovie. 


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