Enciclopedia

Alfièri, Vittòrio (Asti 1749-Firenze 1803) Poeta e prosatore di nobili origini e dal carattere esuberante e inquieto; rimasto orfano di padre, entrò a nove anni nell'Accademia militare di Torino e vi rimase per otto anni. Ottenuta licenza dal re, quando uscì compì lunghi viaggi attraverso l'Europa. Rientrato in Italia nel 1772, scrisse la tragedia Cleopatra, che venne rappresentata con successo. A quasi trent'anni riprese gli studi, studiò i classici latini e quelli italiani. Nel 1777 conobbe e si innamorò della duchessa d'Albany, che gli sarà accanto, sostenendolo e incoraggiandolo, per tutta la vita. Anche nelle sue opere, Alfieri esprime il suo spirito d'indipendenza e il suo odio per il dispotismo; vede nella poesia la più alta manifestazione artistica di libertà e consapevolezza. Compose oltre venti tragedie, in endecasillabi, tessute attorno a figure eroiche; tra le altre Filippo (1775-1777), Antigone e Oreste (1776), Agamennone (1776-1778), La congiura de' Pazzi (1777-1789), Saul (1782) e il capolavoro Mirra (1784-1786). Compose inoltre rime, satire, epigrammi, commedie e un'autobiografia, Vita (1790-1803), iniziata a Parigi nel 1790 e finita a Firenze poco prima della sua morte. 


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