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Elisabètta di Wittelsbach (Possenhofen, Baviera 1837-Ginevra 1898) Imperatrice d'Austria. Figlia del duca di Baviera Massimiliano Giuseppe II, nel 1854 andò sposa a Francesco Giuseppe, imperatore d'Austria. Dal matrimonio ebbe quattro figli: Sofia, Gisella, Maria Valeria e Rodolfo. Di essi, Rodolfo, destinato al trono e divenuto arciduca nel 1858, morì nel 1889, forse suicida, nel castello di Mayerling in circostanze misteriose, segnando profondamente la vita dell'imperatrice. Impegnata politicamente, sostenne l'autonomia ungherese che nel 1867 portò all'Ausgleich che sanciva la pace tra l'Ungheria e l'imperatore. Oltre al suicidio del figlio, altri tragici eventi si susseguirono: nel 1867 la fucilazione del cognato, l'imperatore Massimiliano del Messico; nel 1886 la scomparsa improvvisa e misteriosa del cugino Luigi II di Baviera e nel 1897 la morte della sorella, la duchessa d'Alençon, perita in un incendio a Parigi; la follia della cognata Carlotta. Per le proprie idee politiche e i dispiaceri legati ai tragici avvenimenti, entrò in contrasto con Sofia, la regina madre, si allontanò dalla corte di Vienna e visse errabonda per l'Europa. Dal 1880 si ritirò nel suo palazzo di Corfù chiamato Achilleion. Il 10 settembre 1898, venne uccisa a Ginevra dall'anarchico italiano Luigi Luccheni, mentre si apprestava a imbarcarsi. 


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