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federalìsmo, sm. Dottrina politica che prevede l'unione di più stati nazionali in un unico organismo soprannazionale, basato su una carta federale e munito di poteri centrali. Ogni stato membro è dotato di poteri amministrativi e legislativi fermo restando le incombenze relative alla difesa, alla politica monetaria ed estera di competenza del governo federale. Il primo esempio di federalismo risale alle leghe delle città-stato greche e alle alleanze che legavano i comuni medievali. L'elaborazione fatta da alcuni pensatori americani (Madison, Hamilton e Jay) e pubblicata nel Federalist del 1787-1788, mirava a subordinare un determinato territorio e i suoi abitanti a un governo locale e uno centrale. Nel corso del 1800 tale teoria si è affermata anche in Europa (Paneuropa, Movimento federalista europeo); in Italia i massimi esponenti, durante il risorgimento, furono Cattaneo e Gioberti, che si opponevano alla politica unitaria di Mazzini in senso cattolico e democratico, e Ferrari, che vi si opponeva in senso repubblicano rivoluzionario. Nel XX sec. si assiste a un nuovo processo di avvicinamento al federalismo dovuto all'unificazione europea. 


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