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Federìco II di Prùssia (Berlino 1712-Potsdam 1786) Figlio del grande Federico Guglielmo I, gli succedette nel 1740, muovendo subito guerra all'Austria, nel tentativo di affermare la supremazia prussiana contro il predominio asburgico; occupò la Slesia, scatenando il conflitto con Maria Teresa d'Austria, vinto grazie all'appoggio francese. L'annessione dell'Alta e Bassa Slesia e della Frisia orientale consentirono a Federico di allargare e rafforzare ulteriormente il proprio regno. A livello interno fece redigere nuovi codici, favorì lo sviluppo del commercio e dell'agricoltura e iniziò un'imponente opera di bonifica e colonizzazione. In occasione della coalizione antiprussiana tra Austria e Russia, cui partecipò anche la Francia, Federico II si alleò con l'Inghilterra (trattato di Westminster 1756) e invase la Sassonia dando inizio alla guerra dei sette anni. Dopo avere riportato una serie interminabile di sconfitte, la Prussia fu salvata dal ritiro dal conflitto dello zar Pietro III, che in un secondo momento si propose addirittura come alleato e che, con la pace di Hubertusburg (1763) riuscì a mantenere il controllo della Slesia; ciò permise alla Prussia di rimanere una grande potenza e di partecipare al trattato di San Pietroburgo per la spartizione polacca. Abile nel campo militare, fu anche grande ammiratore della cultura francese (amico di Voltaire), nonché letterato e scrittore. 


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