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Germània Repubblica federale dell'Europa centrale, confina a nord con la Danimarca, a est con la Polonia e la Repubblica Ceca a sud con l'Austria, a sud-ovest con la Svizzera, a ovest con la Francia, a nord-ovest con Lussemburgo e Belgio e con i Paesi Bassi. Si affaccia a nord sul mar del Nord e sul mar Baltico. 
La Germania è stata divisa politicamente dal 1949 in due parti: la repubblica federale di Germania a ovest e la repubblica democratica tedesca a est. Le due parti sono state riunificate il 3 ottobre 1990. 
La Germania è attraversata dalla parte settentrionale della catena montuosa delle Alpi, comprese tra il lago di Costanza a est e il fiume Salzac a ovest, ove la cima più alta è il monte Zugspitze (2.963 m). 
Salendo verso nord le montagne fanno spazio all'altopiano svevo-bavarese, solcato dai fiumi Iller, Lech, Inn e Isar, tutti affluenti di destra del Danubio. 
A nord del Danubio il bacino svevo-francone, percorso dai fiumi Neckar (370 km) e Meno (525 km), è delimitato da una serie di massicci disposti a corona (Selva Nera, Giura Svevo, Giura Francone, Selva di Turingia). 
La Selva Nera è separata dai Vosgi francesi dalla Fossa Renana (lunga 300 km), ampia valle dove scorre il Reno (che percorre in territorio tedesco 865 km) e naturale via di comunicazione, a nord della quale si estende una serie di pianori (Eiffel, Westerwald, Honsrück, Taunus e Vogelsverg). 
Proseguendo verso est si estende il bacino della Turingia, delimitato a ovest dalla Selva di Turingia e dal massiccio Harz (Brocken 1.142 m); ancora più a est lungo il confine con la Repubblica Ceca si estende la Sassonia, delimitata a sud-est dai monti Metalliferi e che digrada verso nord nella pianura settentrionale. Quest'ultima termina sulla costa sabbiosa e ricca di dune, che si affaccia sulle isole Frisone Orientali e Occidentali. 
Nella zona nordorientale la pianura è attraversata da una fitta rete di corsi d'acqua, formata dall'Elba e dai suoi affluenti (Saale e Munde da sinistra e Havel da destra). 
Il clima ha caratteri intermedi tra il clima oceanico dell'Europa settentrionale e quello continentale, con precipitazioni frequenti e distribuite uniformemente nell'arco dell'anno. 
Capitale è Berlino, tristemente famosa per il muro, costruito nel 1961, che l'ha divisa in due parti dal secondo dopoguerra al 9 novembre 1989, quando è stato abbattuto, dando l'avvio alla riunificazione dei due paesi. 
Altre città sono: Amburgo, Brema, Hannover, Dortmund, Colonia, Düsseldorf, Lipsia, Francoforte sul Meno, Dresda, Stoccarda e Monaco. 
Alla fine del secondo conflitto mondiale l'apparato industriale tedesco, nato nella metà dell'800 e sviluppato sino al '39 era completamente distrutto. 
Sorprendente fu la ripresa del paese che grazie anche al supporto esterno (piano Marshall), fece registrare dopo il 1950 una completa inversione di tendenza. Oggi la Germania è la terza potenza industriale del mondo, seconda solo agli Stati Uniti e al Giappone. 
L'agricoltura ha un'importanza secondaria nel quadro economico globale, penalizzata storicamente dalla suddivisione in microfondi. 
Si coltivano cereali, segale (nei climi più freddi e nei suoli più poveri), frumento, orzo, mais e avena (nelle pianure più fertili del meridione). 
Importante è la coltivazione delle patate e delle barbabietole nel bacino dell'Elba. 
Interessante la produzione di frutta in particolare della vite che permette la produzione di vini pregiati (nelle vallate della Mosella, del Meno e del Neckar, oltre a quella del Reno). 
Lo sfruttamento delle foreste è razionalizzato da un accurato piano di rimboschimento che ne impedisce il depauperamento. 
L'agricoltura è largamente al servizio dell'allevamento del bestiame, tradizionalmente molto qualificato e remunerativo. 
Si allevano prevalentemente bovini e suini e una discreta quantità di animali da cortile. 
Fiorente è l'industria collaterale di conservazione della carne e l'industria casearia. 
La pesca costiera è praticata in misura modesta, mentre più rilevante è quella d'alto mare fuori dalle acque territoriali, in particolare di aringhe e merluzzi. 
L'economia della Germania può contare su una larga disponibilità di materie prime come il carbone, la lignite, l'uranio, lo zinco e i minerali di ferro. Il principale bacino estrattivo è quello della Ruhr da cui si estraggono antracite e lignite. 
Di conseguenza, solidissime sono le industrie siderurgica, metallurgica e meccanica; quest'ultima copre una vastissima gamma di prodotti, a cominciare dalla prestigiosa industria automobilistica (Volkswagen e Mercedes Benz). 
Molto attive sono anche le industrie per la produzione di macchine utensili, di materiale ferroviario, di macchine agricole, cicli e motocicli, nonché dell'industria navale. 
Si producono macchine tessili e per la lavorazione della carta, molto qualificata è anche la meccanica di precisione, l'industria ottica e delle apparecchiature fotografiche, del materiale elettrico ed elettronico. 
Le industrie chimica e petrolchimica rappresentano una branca cospicua dell'economia tedesca; la gamma di prodotti è vastissima, dai coloranti ai prodotti farmaceutici, dagli esplosivi ai fertilizzanti, dalle materie plastiche alle fibre artificiali, alle resine sintetiche. 
Molto attiva l'industria della raffinazione del petrolio, che conta sui porti settentrionali e su un'adeguata rete di oleodotti. 
Fiorentissima l'industria tessile, cotoniera e laniera anche se totalmente dipendente dall'estero per la fornitura della materia prima. 
Minore entità rivestono le attività di lavorazione della seta, del lino e della canapa. 
Numerose sono le industrie alimentari, zuccherifici, birrifici, in particolare in Baviera, per i quali la Germania è secondo produttore mondiale dopo gli Stati Uniti. Attive sono le industrie della carta, del cuoio e delle pelli (e pellicce), della gomma, dei pneumatici e del tabacco. 
Attività tradizionali sono la produzione di vetro e ceramica e di oggetti artigianali: celebre è Norimberga per i giocattoli, le località della Selva Nera per gli orologi a muro o in legno e Mittenwald e Trossingen per gli strumenti musicali. 
La recente unificazione delle due Germanie ha posto dei gravi problemi data la difformità dei due sistemi economici. 
STORIA Nel I millennio a. C. i germani si insediano tra il Reno e la Vistola, respingendo i celti nella Gallia. Dopo la sconfitta di Varo (9 d. C.), il dominio di Roma si consolida limitatamente alla riva sinistra del Reno, a seguito della vittoria di Germanico su Arminio. Tra il Limes, che la protegge a partire da Traiano, e i barbari, si estendono i campi decumani. Dopo la caduta dell'impero romano d'occidente, si formano vari regni germanici. Il più importante, quello dei franchi, forma nell'800 l'impero carolingio. Nell'842 dalla divisione di questo impero (trattato di Verdun) nasce il regno di Germania. 
Nel 962 il sassone Ottone I il Grande, re di Germania e d'Italia, fonda il Sacro Romano Impero germanico. Nel 1024 la dinastia di Franconia, che succede agli Ottoni, si scontra con il papato: ha inizio la controversia delle investiture, contrassegnata dall'umiliazione di Enrico IV a Canossa (1077). Gli svevi (Hohenstaufen), con Federico I Barbarossa (1152-1190) e Federico II (1220-1250), danno avvio alla lotta tra il papato e l'impero che termina con la vittoria di Roma. Il grande interregno, periodo di anarchia, favorisce l'emancipazione dei principati, ma nel 1273 Rodolfo I di Asburgo viene eletto a capo dell'impero. Nel 1356 Carlo IV, con la cosiddetta Bolla d'Oro, fissa le regole dell'elezione imperiale. L'impero, al suo apogeo con Massimiliano I (1493-1519) e Carlo V (1519-1556), vede disgregarsi la propria unità con la riforma protestante. La guerra dei Trent'anni (1618-1648) travaglia il paese e i trattati di Westfalia confermano la divisione religiosa e politica (350 stati) della Germania. Gli Hohenzollern, che ottengono il titolo di re di Prussia (1701), dominano la Germania sotto Federico II (1740-1786) che protegge gli illuministi (Aufklarung). 
Nel 1806 Napoleone sostituisce il Sacro Romano Impero con una Confederazione del Reno che esclude la Prussia. Sostenuto da quest'ultima, il nazionalismo germanico si indirizza contro la Francia. Al congresso di Vienna (1815), la Confederazione del Reno viene sostituita da una confederazione germanica (39 stati autonomi) che comprende Prussia e Austria. L'Austria e la Prussia lottano per costituire a loro vantaggio una Grande o una Piccola Germania. La Prussia, con Bismarck, elimina l'Austria (Sadowa, 1866), vince la Francia (1870), proclama l'impero germanico a Versailles e gli aggrega l'Alsazia-Lorena con il trattato di Francoforte (1871). L'espansione industriale, notevole, va di pari passo con la formazione di un potente partito socialista. La prima guerra mondiale si conclude con la sconfitta della Germania (trattato di Versailles, 28 giugno 1919): essa perde l'Alsazia-Lorena e tutte le colonie e i sovrani dell'impero abdicano. 
La repubblica di Weimar (12 stati o lander) reprime il movimento spartachista (1919). L'umiliazione dovuta al diktat di Versailles, l'occupazione della Ruhr da parte della Francia (1923-1925) e la miseria che provoca una terribile inflazione, favoriscono l'ascesa del nazionalsocialismo. Nel 1933 Hitler, fuhrer e cancelliere, instaura il Terzo Reich, uno stato dittatoriale centralizzato, fondato su un partito unico, l'eliminazione degli oppositori (messa fuori legge dei comunisti dopo l'incendio del Reichstag; eliminazione delle SA con la cosiddetta notte dei lunghi coltelli), il razzismo (in particolare contro gli ebrei e gli zingari) e una politica di annessione, portata avanti con il pretesto dello spazio vitale. Dopo la militarizzazione della Renania (1936), l'annessione dell'Austria (Anschluss), dei Sudeti (1938) e quella della Boemia-Moravia (1939), si arriva all'aggressione contro la Polonia (affare del corridoio di Danzica) che avvia la seconda guerra mondiale. La Germania invade e occupa la Francia e la maggior parte dei paesi europei, ma cade di fronte alla resistenza della Gran Bretagna e dell'URSS, alleati con gli Stati Uniti. Essa capitola l'8 maggio 1945. 
Occupato dalle armate alleate degli Stati Uniti, della Francia, della Gran Bretagna e dell'URSS, il territorio tedesco è limitato all'est dalla linea Oder-Neisse. Le minoranze tedesche vengono espulse dall'Ungheria, dalla Polonia e dalla Cecoslovacchia. Il tribunale di Norimberga giudica i criminali di guerra nazisti. Nel 1948 gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna, decidono la creazione di uno stato federale nelle loro zone di occupazione. L'URSS blocca gli accessi a Berlino Ovest (fino al maggio 1949). Nel 1949 la spartizione viene di fatto ufficializzata con la creazione della Repubblica Federale Tedesca o RFT (23 maggio) e, nella zona di occupazione sovietica, della Repubblica Democratica Tedesca o RDT (7 ottobre). Questi due stati precisano in ogni caso nelle loro costituzioni che la Germania è una repubblica indivisibile e che il popolo tedesco deve perseguire la propria unità. 
La Repubblica Federale Tedesca 
A seguito delle elezioni vinte dalla CDU, la RFT è governata dal cancelliere K. Adenauer. Con gli aiuti americani (piano Marshall), essa persegue un rapido sviluppo economico. Dopo l'abrogazione dello stato di occupazione (1952), gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna riconoscono con l'accordo di Parigi (1954) la restaurazione della sovranità della RFT come unica rappresentante del popolo tedesco. La RFT entra nella NATO (1955) e aderisce alla CEE (1958). La crisi di Berlino, provocata dall'URSS nel 1958, termina con la costruzione del muro (1961). Con il cancelliere L. Erhard, cristiano democratico, si consegue il miracolo economico. Il cancelliere K. Kiesinger (1966-1969), cristiano democratico, forma un governo di grande coalizione CDU-SPD, mentre il cancelliere W. Brandt, socialdemocratico, forma un governo di piccola coalizione con il partito liberale. Egli basa la propria politica sull'apertura all'est (Ostpolitik). Dopo aver concluso un trattato con l'URSS e riconosciuta la linea Oder-Neisse come frontiera della Polonia (1970), la RFT firma con la RDT il trattato intergermanico del 1972. Con il cancelliere H. Schmidt, socialdemocratico, la coalizione con i liberali si mantiene al potere. Il cancelliere H. Kohl, cristiano democratico, forma un governo di coalizione (1982-1987) con il partito liberale e i verdi fanno il loro ingresso al Bundestag nel 1983. Nel 1989 la RFT deve affrontare i problemi derivanti da un afflusso massiccio di rifugiati della Germania dell'Est e dalle modifiche intervenute nella RDT. Nel luglio 1990 viene definita l'unione economica e monetaria tra la RFT e la RDT. Il trattato di Mosca (settembre) tra i due stati tedeschi, gli Stati Uniti, la Francia, la Gran Bretagna e l'URSS definisce le frontiere della Germania unita, di cui viene restaurata la completa sovranità. I lander, ricostituiti nella Germania dell'Est, aderiscono all'RFT e il 3 ottobre viene proclamata l'unificazione della Germania. Le prime elezioni della Germania unita (dicembre) sono vinte dalla coalizione CDU-partito liberale guidata da H. Kohl. Nel 1994 le elezioni legislative confermano al potere la coalizione CDU-partito liberale guidata da H. Kohl che si trova per la quarta volta alla guida del governo. Nel settembre del 1998 il leader dei socialdemocratici G. Schroeder, vince le elezioni, mettendo fine dopo 16 anni all'era di H. Kohl. 
La Repubblica Democratica Tedesca 
Nel 1949 si ha la proclamazione della Repubblica democratica tedesca nella zona di occupazione sovietica: W. Pieck diventa presidente e O. Grotewohl primo ministro. La RDT riconosce la linea Oder-Neisse come frontiera con la Polonia e aderisce al Comecon. Nel 1960 W. Ulbricht succede a Pieck alla guida dello stato (presidente del consiglio di stato), mantenendo anche la direzione del partito comunista. Nel 1961, per impedire la forte emigrazione dei tedeschi dell'est verso la RFT, viene costruito un muro che separa Berlino Est da Berlino Ovest. Nel 1971 E. Honecker diviene primo segretario del partito comunista in sostituzione di Ulbricht che rimane alla guida dello stato e nel 1976 Honecker succede a W. Stoph (divenuto capo dello stato nel 1973), mantenendo in tal modo la direzione del partito e la guida dello stato. Stoph riprende la guida del governo. Nel 1989 un esodo massiccio di cittadini della Germania dell'est verso la RFT e importanti manifestazioni che chiedono la democratizzazione del regime provocano, a partire da ottobre, profondi mutamenti: dimissioni dei principali dirigenti (tra cui Honecker e Stoph), apertura del muro di Berlino e della frontiera tra le due Germanie, abbandono di ogni riferimento al ruolo dirigente del partito comunista. Nel 1990 durante le prime elezioni libere (marzo), l'Alleanza per la Germania, di cui la CDU è la formazione principale, riporta una grande vittoria. Il suo leader, Lothar De Maizière, forma un governo di coalizione. I lander di Brandeburgo, Meclenburgo-Pomerania Occidentale, Sassonia, Sassonia-Anhalt e Turingia vengono ricostituiti (luglio) e, con il land di Berlino, aderiscono alla RFT. Il 3 ottobre viene proclamata l'unificazione della Germania. 
Abitanti-81.600.000 
Superficie-357.170 km2 
Densità-228,4 ab./km2 
Capitale-Berlino 
Governo-Repubblica parlamentare 
Moneta-Marco tedesco 
Lingua-Tedesco 
Religione-Protestante luterana e cattolica, con minoranze musulmane, ortodosse ed ebree 


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