Enciclopedia

Gluck, Christoph Willibald (Erasbach 1714-Vienna 1787) Compositore tedesco, figlio di un ispettore forestale, conservò sempre, anche nell'arte, una rude semplicità elementare. Fece i primi studi a Praga e nel 1732 si iscrisse all'università, mantenendosi con le lezioni di violoncello. Protetto dal conte A. M. Melzi, fu condotto a Milano e affidato al sinfonista G. B. Sammartini. A Milano rimase otto anni e compose buone opere in stile italiano, finché, stabilitosi a Vienna nel 1752, incontrò il librettista R. de' Calzabigi, persuaso della decadenza dell'opera e della necessità di riformarla in senso antimetastasiano. Nel 1755 fu nominato direttore musicale alla corte di Vienna. Dalla collaborazione con R. Calzabigi, nacquero Orfeo ed Euridice (1762), Alceste (1767), Paride e Elena (1770). Nella prefazione all'Alceste, Gluck precisò di aver voluto restringere la musica alla sua funzione di servire l'espressione poetica, spogliandola degli abusi introdotti dalla vanità dei cantanti. Chiamato a Parigi nel 1774, oltre ai rifacimenti di Orfeo ed Euridice e di Alceste, compose Ifigenia in Aulide (1774), Armida (1777) e Ifigenia in Tauride (1779). Con i suoi lavori, per la prima volta nell'opera seria, la musica è aderente ai caratteri, mentre le scene corali interpretano in modo solenne gli antichi miti greci. A Gluck è attribuito il merito della cosiddetta riforma del melodramma, attraverso uno snellimento dei virtuosismi eccessivi dei cantanti, il conferimento alle arie di una struttura formale aderente al senso del discorso drammatico, la limitazione drastica del numero dei personaggi, l'introduzione del coro con funzione drammatica, come nella tragedia greca, il rispetto della verosimiglianza delle scene e la limitazione delle danze ai soli casi di effettiva necessità. Oltre alle opere citate, sono da ricordare alcuni melodrammi precedenti la riforma, Le nozze d'Ercole e d'Ebe (1747), Le cinesi (1754), L'Île de Merlin ou Le monde renversé (1758), L'ivrogne corrigé (1760). 


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