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Israèle (geografia) Repubblica dell'Asia anteriore, confina a nord con il Libano, a est con la Siria e la Giordania e a sud-ovest con l'Egitto. Si affaccia per circa 170 km sul mar Mediterraneo e per 10 km sul golfo di Aqaba. 
La zona costiera è pianeggiante, orlata di sabbie e interrotta solo dal massiccio isolato del monte Carmelo (550 m). La pianura si estende verso l'interno per un breve tratto (piane di Sharon e Giudea). Procedendo si eleva (900-1.000 m) verso gli altipiani di Galilea, Samaria e Idumea, appartenenti in gran parte al territorio della Cisgiordania. Zona di passaggio tra il Mediterraneo e le regioni interne, è incisa dal solco percorso dal fiume Giordano, in parte occupato dal mar Morto, che raggiunge la depressione massima di 395 m sotto il livello del mare. 
Nel suo alto corso, il Giordano forma il lago di Tiberiade, ampiamente sfruttato per l'irrigazione delle regioni limitrofe, intensivamente coltivate. 
La parte meridionale del paese è occupata dal vasto deserto del Negev. 
Il clima è tipicamente mediterraneo, con piogge invernali, mite d'inverno e temperature elevate estive; subisce l'influsso del clima più continentale interno man mano ci si porta verso est e verso sud. 
Area di antichissimo popolamento, l'attuale stato d'Israele è una terra di forte immigrazione ebraica dalla fine del secolo scorso. 
La composizione etnica è attualmente a favore della componente ebraica, per buona parte di origine europea, asiatica (in particolare Iraq, Yemen e Turchia) e dall'Africa settentrionale. 
Le minoranze più numerose sono costituite da arabi musulmani, cristiani e drusi. 
La capitale è Gerusalemme, una delle città più antiche e prestigiose del mondo, al confine con la Cisgiordania, tra i monti di Giudea ed Efraim. 
Tel Aviv-Giaffa è il maggior centro economico, città moderna e di stampo occidentale; Haifa è il principale porto, sede di importanti stabilimenti petrolchimici. 
Beer Sheva è il principale centro dell'interno, nodo di comunicazioni verso il Negev. 
L'agricoltura, pur interessando una proporzione esigua della popolazione, continua ad avere un ruolo significativo nell'economia del paese e soprattutto rimane all'avanguardia mondiale per la modernità delle tecniche impiegate e per gli alti livelli di produttività. 
Tipica è la conduzione collettivistica e cooperativistica delle singole unità (kibbutz) ed eccellente è lo sfruttamento delle risorse idriche. 
Per il consumo interno si coltivano cereali, in particolare frumento, patate, ortaggi e frutta; in fase di sviluppo le colture del cotone e della barbabietola da zucchero. 
Particolarmente rilevante la coltivazione degli agrumi (Israele è il secondo produttore di pompelmi nel mondo) particolarmente diffusa sulla costa, ove sono presenti anche viti e olivi. 
Produzioni minori comprendono tabacco, arachidi e sesamo. 
Piuttosto sviluppati sono l'allevamento del bestiame, in particolare bovini e animali da cortile, e la pesca, sia in mare che sul lago di Tiberiade, anche se non viene coperta la domanda interna. 
Le risorse energetiche e minerarie sono scarse. 
Del tutto insufficiente è il petrolio estratto in modeste quantità nella regione del Negev. 
Discrete quantità di fosfati, rame, potassa, bromo, ferro, sale marino, salgemma e magnesio. 
Le industrie sono concentrate nelle aree di Tel Aviv-Giaffa e Kaifa; ben rappresentati il settore chimico e petrolchimico, quello tessile, siderurgico, metallurgico, elettro-metallurgico e automobilistico. 
Attiva è l'industria conserviera e rinomata la lavorazione dei diamanti. 
STORIA Il 29 novembre 1947 l'assemblea generale dell'ONU adotta una risoluzione relativa a un piano di ripartizione della Palestina, che viene respinta dalle nazioni arabe dell'area e il 14 maggio 1948 viene creato lo stato d'Israele e Ben Gurion dirige il governo provvisorio. Israele accresce il proprio territorio al termine della prima guerra arabo-israeliana. Viene eletta la prima Assemblea (Knesset) e adottate le leggi fondamentali; C. Weizmann diventa presidente della repubblica. Lo sviluppo economico si basa sullo sfruttamento collettivo (kibbutz) delle terre, lo sviluppo di un forte settore statalizzato, i capitali stranieri e gli aiuti americani. Nel 1956 scoppia la seconda guerra arabo-israeliana, provocata dalla nazionalizzazione del canale di Suez da parte dell'Egitto e dal blocco del golfo di Eilat. Nel 1967 durante la terza guerra arabo-israeliana (guerra dei sei giorni), Israele occupa il Sinai, Gaza, la Cisgiordania e il Golan. A partire dal 1970 Israele favorisce l'insediamento di coloni ebrei nei territori occupati. Nel 1973 si ha la quarta guerra arabo-israeliana (guerra del Kippur) e solo nel 1977 Begin, primo ministro, avvia trattative di pace con l'Egitto. Secondo i termini del trattato di Washington (1979), l'Egitto riconosce una frontiera definitiva con Israele, che gli restituisce (nel 1982) il Sinai. Nel 1980 Gerusalemme riunificata è proclamata capitale dalla Knesset. Nel 1981 si ha l'annessione del Golan e l'anno dopo Israele occupa il Libano fino a Beirut, quindi si ritira nel sud del paese. Dopo il 1987 i territori occupati (Cisgiordania e Gaza) sono il teatro di una rivolta popolare palestinese (intifada). Nel 1991 durante la guerra del Golfo, il paese, non belligerante, è obiettivo dei missili iracheni. Israele partecipa, con i paesi arabi e i palestinesi, alla conferenza di pace sul Medio Oriente, aperta a Madrid in ottobre. Nel 1993 il riconoscimento reciproco di Israele e dell'OLP è seguito dalla firma dell'accordo di Washington tra israeliani e palestinesi. Nel 1994 in conformità con quanto previsto dall'accordo di Washington, un regime autonomo viene insediato a Gaza e Gerico. Parallelamente, Israele firma un trattato di pace con la Giordania (ottobre) e avvia trattative con la Siria. Il proseguimento del processo di pace è ostacolato dal problema dei coloni ebrei e dagli attentati degli estremisti palestinesi. Nel 1995 l'autonomia è estesa alle grandi città arabe della Cisgiordania. Y. Rabin viene assassinato da un estremista israeliano. S. Peres gli succede come primo ministro. Le elezioni del maggio 1996 hanno assegnato la vittoria ai fondamentalisti ebrei di B. Netanyahu. Il 23 ottobre 1998 a Wye Plantation (USA), sotto la mediazione del presidente degli Stati Uniti Clinton, Arafat e Netaniahu raggiungono un accordo che prevede il ritiro di Israele da una parte dei territori occupati in Cisgiordania, la modifica dello statuto dell'Olp per eliminare le frasi anti-Israele e la liberazione di alcuni detenuti politici arabi. Nel maggio del 1999 i laburisti sono tornati al potere con l'elezione a premier di E. Barak. 
Abitanti-5.500.000 
Superficie-20.325 km2 
Densità-270,6 ab./km2 
Capitale-Gerusalemme 
Governo-Repubblica parlamentare 
Moneta-Sheqel 
Lingua-Ebraico, arabo 
Religione-Ebraica, musulmana 


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