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Lécce Città capoluogo di provincia della Puglia (100.000 ab.), altezza 49 m, posta nella fertile pianura del Tavoliere di Lecce nella penisola salentina. Data la posizione, si può intuire l'enorme importanza dell'agricoltura (frutta secca, olio, tabacco, vino) nell'economia della città; sono tuttavia presenti anche molte industrie (alimentari, calzaturiere, del legno, del tabacco, meccaniche, tessili) nonché un raffinato e pregiato artigianato (ferro battuto e statuette di cartapesta). I monumenti riflettono i vari passaggi storici: dai reperti messapici e romani alle varie costruzioni in stile barocco, in particolare la basilica di Santa Croce (1548-1646), il duomo (1659-1670), la chiesa di San Nicolò e Cataldo (1180), il palazzo del Seminario (1709), il teatro, il palazzo del Seggio e la porta Napoli. 
Antica città messapica divenne successivamente municipio romano. Saccheggiata e distrutta prima da Totila (542 e 549) e dai greci (547), depredata dai saraceni, passò sotto la dominazione normanna e degli svevi nell'XI sec. e sotto gli Angioini due secoli più tardi per poi essere annessa nel 1463 al regno di Napoli e seguirne lo stesso percorso. 
Provincia di Lecce 
(2.759 km2, 820.000 ab.) Il territorio si estende tra la costa adriatica e ionica e include la parte meridionale della penisola salentina (le Murge salentine); oltre all'allevamento ovino le maggiori risorse sono rappresentate dal turismo balneare e dalle coltivazioni di olivo, tabacco e vite. 


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