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Leonàrdo da Vìnci (Vinci 1452-castello di Cloux, Amboise 1519) Artista poliedrico, architetto e scienziato. Massimo esponente della cultura rinascimentale, ne definì nel contempo i limiti e il superamento. Fuse in sé l'estro creativo e la ricerca sperimentale tipiche della modernità, precorrendo in molti casi il suo tempo. Nacque nel 1452 ad Anchiano nel comune di Vinci, vicino a Firenze, figlio naturale del notaio ser Piero da Vinci e di Caterina. Nel 1469 la sua famiglia si trasferì a Firenze ed il padre lo fece lavorare come apprendista nella bottega di Andrea di Cione, detto il Verrocchio, il quale, orefice, pittore, scultore e musicista appariva il maestro più adatto a stimolare la complessa personalità del giovane. Si ritiene che il primo dipinto di Leonardo fu l'angelo che eseguì per il Battesimo di Cristo: questa testa è già, in tutta la sua perfezione, la prima maniera di Leonardo. Da notare la qualità dei drappeggi, il cui modellato è raggiunto attraverso una serie di esercitazioni di studio. Collaborò anche al paesaggio dipingendone lo sfondo, con l'ampia e romantica prospettiva di laghi e di colline. Sin dalla giovinezza, seppe produrre intorno a un ritratto, di tipo ancora convenzionale, una ricchezza d'espressione tutta nuova, un richiamo a emozioni singolari. Dopo l'apprendistato si iscrisse alla Compagnia dei pittori di Firenze (1472), ma rimase ancora qualche tempo nella bottega del suo maestro prima di diventare del tutto indipendente. Il 10 gennaio del 1478 ricevette la prima commissione personale, un quadro da altare destinato alla cappella San Bernardo in Palazzo Vecchio, che tuttavia non fu mai eseguito. Sempre nello stesso anno cominciò due dipinti della Vergine, uno dei quali è la Madonna di Benois. Tra i disegni preparatori a questi due quadri il più bello, oggi conservato al Louvre (Madonna del fiore), è una Vergine che tende al bambino un piatto di frutti, con atteggiamento molto simile a quello della Madonna di Benois. Nel 1481 ricevette dai monaci di San Donato a Scopeto l'incarico di dipingere un quadro da altare, L'adorazione dei Magi, opera non finita e conservata alla galleria degli Uffizi. 
Leonardo non frequentò gli studi superiori. La Scuola d'abbaco del suo paese non gli aveva insegnato il latino, di cui aveva forse imparato qualche rudimento dal padre notaio. In diversi momenti egli si adoperò a completare la sua scarsa conoscenza di questa lingua di cultura. Va detto che Leonardo non poté non attingere, sia pure per vie non ortodosse, alla cultura così ricca della Firenze del Quattrocento, e le sue capacità di osservatore della natura fisica non faranno che ornare, animare, approfondire e confermare certe grandi forme di visione, certe nozioni sintetiche fornite dal pensiero contemporaneo. 
Nel 1482 Leonardo lasciò Firenze per trasferirsi a Milano alla corte di Ludovico il Moro. Aveva appena trent'anni e lo accompagnarono Atalante Miglioretti, musico e assistente per i lavori edili e Zoroastro da Peretola, pittore, orefice, e addetto a macinare i colori. Fu questa la tappa più lunga della sua esistenza, quella in cui egli si affermò in tutta il suo sconcertante eclettismo. Qui ricevette l'incarico di progettare la statua equestre di Francesco Sforza. Numerosi disegni di Leonardo ci attestano il suo interesse per l'arte militare. Due erano i problemi principali che occupavano gli ingegneri militari: l'armamento e la fortificazione e ogni altra sorta di invenzioni tattiche. I suoi Quaderni si limitano a riproporre il materiale ripreso e inventato dai suoi colleghi. Il solo contributo sostanziale di Leonardo alle tecniche d'armamento fu l'esposizione dei procedimenti di fusione rivelati in alcune pagine dei Quaderni. È quasi certo il suo contributo alla realizzazione del Castello di Milano, alle sue difese come pure alla costruzione della residenza estiva degli Sforza presso Vigevano. Cinque anni dopo il suo arrivo a Milano, dal 1487 al 1490, si dedicò a studi architettonici e tecnici su un tema controverso: la copertura del Duomo. È lecito tuttavia pensare che le soluzioni proposte da Leonardo per sostenere la massa della cupola influissero sul progetto definitivo. Partecipò ai lavori di sistemazione del duomo di Pavia assieme a Francesco di Giorgio. Venne qui qualificato Ingeniarius ducalis. Nel 1493 il modello in creta del Gran Cavallo (il monumento equestre di Francesco Sforza)venne esposto nel castello di Milano, sotto un arco di trionfo, in occasione del matrimonio di Bianca Sforza con l'imperatore Massimiliano. Il modello fu terminato l'anno successivo. Nel 1495 iniziò a dipingere nel refettorio di Santa Maria delle Grazie, su richiesta di Ludovico il Moro; l'affresco dell'Ultima Cena, portato a termine nella primavera del 1498. Vi lavorò con grandissima cura e lentezza, sforzandosi di osservare i tipi e i caratteri attorno a sé per ricavarne i volti degli apostoli. Si dice che percorse anche per mesi i quartieri bassi di Milano alla ricerca di un modello per Giuda. Utilizzò delle misture di olio e di vernice, facili a deteriorarsi, tanto che già nel 1517, Antonio de Beatis si lamentò delle alterazioni e verso la metà del secolo la Cena sembrò votata alla rovina. Frequentemente e malamente restaurata, all'inizio del XIX sec. essa conservava solo l'ombra del primitivo splendore. Il 5 ottobre del 1499 i francesi di Luigi XII occuparono Milano. Ludovico il Moro vi rientrò in forze nella sua capitale, ma venne definitivamente battuto a Novara, il 10 aprile del 1500. Leonardo si era tenuto prudentemente in disparte e si adoperò ad allacciare rapporti con de Ligny, luogotenente del Trivulzio, allora comandante dell'esercito francese e governatore di Milano. Tuttavia nel dicembre del 1499, lasciò la città, in compagnia di fra Luca Pacioli, alla ricerca di una protezione soddisfacente. In febbraio era a Mantova ove soggiornò per poco tempo, ma ebbe modo di farsi apprezzare da Isabella d'Este, di cui disegnò un ritratto curioso inciso in un profilo. Dopo la breve parentesi mantovana, per qualche tempo rimase a Venezia. Infatti all'anno 1500 si fa classicamente risalire l'influenza attribuitagli sul Giorgione e la pittura veneziana. Qui fu anche impiegato come ingegnere militare per approntare le difese contro un eventuale assalto turco. In aprile si recò a Firenze dopo aver rifiutato un invito alla corte di Isabella d'Este. Nel 1501 Leonardo si dedicò nuovamente alla pittura ed espose a Firenze il primo cartone, oggi perduto, di Sant'Anna. Successivamente riprese servizio come ingegnere militare, ma questa volta l'impegno fu più avventuroso: il suo nuovo signore era il condottiero Cesare Borgia. All'inizio del 1502 Leonardo si recò a Roma per un breve e discreto soggiorno. In giugno, con Vitellozzo Vitelli, uno dei luogotenenti del Valentino, partecipò alla difesa di Arezzo attaccata dai fiorentini e il 20 giugno fu con lui all'assedio di Urbino assistendo al saccheggio della magnifica biblioteca ducale. Rimase in questa città per circa un mese e qui s'incontrò con Machiavelli col quale poi mantenne dei buoni rapporti. Cesare Borgia, gli conferì tutti i poteri e l'ordine di restaurare le fortezze e i castelli dello Stato di Romagna. Con questo incarico andò a Rimini, Cesena, Cesenatico, disegnò il progetto di un porto collegato al mare a mezzo di un canale. A testimonianza della loro collaborazione ci restano le carte delle diverse regioni dell'Italia centrale e le carte topografiche. Questo periodo avventuroso della vita di Leonardo fu ben presto rattristato dalla tragica morte di Vitellozzo Vitelli, strangolato per ordine del Borgia il 31 dicembre. Due mesi più tardi ritornò a Firenze e i tre anni che seguirono furono senza dubbio i più fecondi di tutta la sua carriera di pittore. La produzione del suo studio andò quasi completamente perduta. La sola opera di quest'epoca attribuibile con certezza a lui è il ritratto della Monna Lisa. L'opera rappresenta il ritratto ideale di Leonardo dove si evidenziano gli assi del viso, del busto e delle mani calcolati per imprimere senza sforzo il movimento continuo della figura. Le affinità della Gioconda con l'opera di Leonardo si evidenziano attraverso tre moduli essenziali: il chiaroscuro, il sorriso e il paesaggio. Monna Lisa presenta i contrasti di chiaroscuro che nelle teorie di Leonardo indicano l'una l'aspetto corporeo e l'altra quello spirituale. Lo sfumato è una soluzione tecnica che confonde i contorni e la massa plastica in una nuova realtà conferendo una qualità levigata e continua di cui il ritratto di Monna Lisa rappresenta un modello delicato e ambiguo nel rapporto intimo della luce e dell'ombra. Nel 1503 a Firenze, Leonardo ritrovò Niccolò Machiavelli, il quale incoraggiò ufficialmente uno dei progetti più arditi di Leonardo, il deviamento dell'Arno, concepito per arrecare danno al nemico pisano. A questo programma si aggiunse un progetto di canale da Firenze al mare, che avrebbe permesso di regolare le piene dell'Arno, mediante il prosciugamento delle parti basse della valle e l'installazione di motori idraulici. Nell'agosto del 1504, dopo un lungo dibattito durato circa un anno, il progetto del canale venne approvato. Alla realizzazione parteciparono circa duemila uomini; però l'opera non fu terminata a causa di errori di livellamento. Più tardi fu commissionato a Leonardo un grande affresco storico per la sala del Consiglio del Palazzo della Signoria. Leonardo scelse come soggetto la vittoria riportata contro Pisa alla battaglia d'Anghiari nel 1441. Confluisce in questa composizione tutta l'esperienza di Leonardo, il progetto si alimenta dei suoi temi favoriti, l'anatomia del cavallo, la caricatura, l'analogia degli organismi umani ed animali. Contemporaneamente Michelangelo fu chiamato a decorare il muro opposto, così i due più grandi artisti fiorentini si trovarono rivali in un'aperta contesa. Purtroppo nessuno dei due terminò il proprio lavoro. Michelangelo non andò oltre la fase del cartone; mentre Leonardo si intestardì a sperimentare una nuova tecnica per dipingere il muro che portò a risultati disastrosi. Nonostante tutto, i due cartoni resteranno oggetto della curiosità degli artisti e quest'insieme unico di talenti rimarrà a lungo la scuola del mondo
Nel frattempo Leonardo si dedicò con passione ai suoi lavori di fisica, con frequenti ricorsi all'esperienza; si interessò sia di matematica che di anatomia. Nel 1505 raccolse in un trattato inedito le sue speculazioni sul volo umano che lo condussero a uno studio sistematico del volo degli uccelli. Costruì dei modelli per esaminare le condizioni meccaniche del volo e si dice abbia effettuato degli esperimenti a Fiesole. Nella primavera del 1506, accettò le proposte di Carlo d'Amboise, luogotenente generale del re di Francia, che lo chiamò a Milano. La Signoria di Firenze gli accordò un permesso di tre mesi, ma il governatore del ducato di Milano non aveva nessuna intenzione di separarsi così rapidamente da Leonardo e, con una richiesta piena di elogi per il genio dell'artista e scienziato, ottenne il prolungamento del soggiorno. Leonardo rimase a Milano dal 1506 al 1513 e riprese quelle funzioni di ingegnere e consigliere artistico, realizzò progetti della chiesa di Santa Maria alla Fontana, piccolo edificio molto originale, la cui costruzione fu ordinata da Carlo d'Amboise. Ritornò a far parte della commissione incaricata di sorvegliare il compimento del duomo di Milano e fu ingegnere militare nella campagna contro Venezia. Nel 1507 fu incaricato di organizzare i festeggiamenti per l'entrata di Luigi XII in Milano. È proprio in quest'epoca che egli fece la conoscenza di Francesco Melzi che diverrà suo allievo e fu l'erede dei suoi manoscritti. Nel 1508 tornò per qualche tempo a Firenze, mantenne costanti i contatti con Milano, ove fece ritorno nel luglio dello stesso anno. Carlo d'Amboise, suo amico e protettore morì il 10 marzo 1511. Leonardo affrontò i problemi della statua equestre col monumento al condottiero Trivulzio, il vincitore di Ludovico il Moro. I disegni preparatori ripresero il tema del cavallo caracollante su un nemico caduto; prendendo in considerazione l'aspetto architettonico della composizione, cosa che non aveva fatto nel progetto al monumento degli Sforza. Nel giugno del 1512, i veneziani alleati agli spagnoli e ai mercenari del papa, si impadronirono di Milano e Leonardo, in compagnia di Salai e del Melzi, raggiunse Roma in dicembre. Qui fu al servizio di Giuliano de' Medici e progettò la bonifica delle paludi pontine. È di questo periodo ì il ritratto della duchessa di Avalos. Per il suo protettore compì inoltre lavori di ingegneria, costruzione di scuderie, realizzazione di un apparecchio per battere moneta e infine un piano di fortificazioni a Piacenza e a Parma. La parte più significativa della sua opera furono gli studi di anatomia. Nel 1513 dedicò molto tempo allo studio del sistema cardiovascolare per il quale utilizzò cuori di bue. La grande originalità della sua opera anatomica sta nelle sintesi grafiche, per Leonardo chi non disegnava non osservava, il concetto era schema. La sintesi grafica e la sua abilità di disegnatore, compensarono le deficienze del suo vocabolario verbale. Dopo aver sposato una principessa francese, Giuliano de' Medici si ammalò, ritiratosi nell'Abbazia di Fiesole vi morì il 17 marzo del 1516. Privato del suo protettore e trattato con freddezza dal papa, Leonardo si ricordò della sua appartenenza alla casa del re di Francia e anche se Luigi XII morì nel gennaio del 1515, il suo successore Francesco I gli conservò il favore reale invitandolo in Francia. Leonardo accettò e nell'autunno del 1516 in compagnia di Salai e di Melzi, si stabilì nel maniero di Cloux, vicino al castello reale d'Amboise. Gli venne conferito il titolo ufficiale di primo pittore, architetto e ingegnere del re. In effetti, durante i due anni del periodo francese, dal 1517 al 1519, svolgerà per Francesco I il ruolo di consigliere artistico di cui era incaricato presso Carlo d'Ambrosi e inventando decorazioni e costumi e organizzando giostre e raffinati spettacoli. Durante il suo nuovo soggiorno si dedicò a progetti di grandi lavori, in particolare la bonifica della Sologna prosciugata e al collegamento per mezzo di canali delle residenze reali della valle della Loira. A Romorantin, in mezzo a questa rete di acque, sognò una specie di città ideale tutt'intorno al maniero reale esistente. I sogni di Leonardo e Francesco I non si conclusero anche se ebbero un inizio di realizzazione. Non si conoscono nuove opere pittoriche realizzate in Francia. Si sa per certo che aveva con sé alcuni suoi quadri, probabilmente la Gioconda, una delle versioni della Sant'Anna e il San Giovanni Battista. Il 2 maggio del 1519, nella dimora di Cloux, Leonardo da Vinci morì, assistito dall'allievo prediletto, Francesco Melzi, che aveva fatto suo esecutore testamentario. Soltanto il 12 agosto ebbe luogo l'inumazione nel chiostro della chiesa di Saint Florentin ad Amboise. 


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