Enciclopedia

ottomàno, agg. e sm. Della Turchia. 
Impero ottomano 
Impero turco musulmano fondato da Osman I (o Othman I) che regnò dal 1299 al 1326. Confinava con l'impero bizantino e durante il XIV sec. si espanse giungendo a controllare buona parte dell'Islam, insediandosi nella penisola anatolica e passando poi nei Balcani, dove riuscì ad annettere Serbia, Bulgaria, Moldavia, Valacchia, Albania, e Costantinopoli (1453), segnando la fine dell'impero romano d'oriente. Nel XVI sec. acquisì Armenia, Kurdistan ed Egitto. Con Solimano II il Magnifico (1520-1566) raggiunse la massima potenza annettendo Baghdad, Rodi, Belgrado, buona parte dell'Ungheria (battaglia di Moh´cs, 1526), Cipro, Libia, Tunisia, Algeria, Persia, Azerbaigian e Yemen. Nonostante la sconfitta nella battaglia navale di Lepanto (1571), a opera di una coalizione europea, l'espansione continuò a spese di Venezia e dell'impero asburgico (assedio di Vienna del 1683). La struttura antiquata e i contrasti interni indebolirono l'impero ottomano che, sotto Maometto IV, dovette accettare l'espulsione dall'Ungheria e dalla Transilvania con il trattato di pace di Carlowitz (1699). Austria e Russia continuarono a premere sulle frontiere. Il trattato di Passarowitz (1718) segnò la restituzione della Serbia all'Austria e le guerre di Crimea (1768-1774; 1787-1792) aprirono alla Russia la Crimea, il mar Nero e l'area balcanica. La campagna napoleonica in Africa (1798) portò alla conquista francese degli stati del Nordafrica e al riconoscimento dell'indipendenza dell'Egitto. Nella guerra di Crimea dal 1853 al 1856 contro la Russia, l'impero ottomano fu salvato dall'intervento delle potenze europee. Nel XX sec. l'Italia conquistò la Libia e l'impero ottomano si schierò con gli imperi centrali nella prima guerra mondiale, uscendone sconfitto pesantemente. Il sultanato fu dichiarato decaduto nel 1923 dal movimento nazionalista di Mustafà Kemal, che dichiarò la repubblica. 


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