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Paési Bàssi Monarchia costituzionale dell'Europa occidentale; confina a est con la Germania, a sud col Belgio e si affaccia a nord e a ovest sul Mare del Nord. 
Il territorio, come del resto suggerisce il nome stesso, si presenta quasi interamente pianeggiante, lievemente mosso solo nella parte meridionale, dove le propaggini delle Ardenne si elevano in colline alte al massimo 320 m. 
Il territorio è per circa due quinti al di sotto del livello del mare; la terra è infatti stata strappata alle acque e costantemente difesa da un imponente sistema di dighe, argini, canali. 
I Paesi Bassi sono attraversati dal basso corso di alcuni tra i maggiori fiumi d'Europa, in particolare dalla Mosa e dal Reno, che in territorio olandese si divide in due rami: il Waal e il ramo settentrionale che a sua volta si biforca in Lek e Jssel. Altri corsi d'acqua sono la Schelda, il Vecht e l'Hunse. 
La rete idrografica dei Paesi Bassi non sarebbe completa se non si ricordassero i canali, di cui il paese dispone in numero grandissimo e che svolgono svariate funzioni: di bonifica, di scolo e di navigazione. 
Il clima è oceanico, con tratti continentali all'interno, dato che la totale mancanza di rilevi lo espone sia all'influsso del Mare del Nord e delle correnti polari, sia alle masse d'aria continentali. 
La capitale è Amsterdam, la Venezia del Nord, un attivissimo centro portuale e industriale, ma anche una splendida città d'arte e di cultura; altre città sono Rotterdam, importante centro industriale e commerciale, L'Aia, sede del governo, centro tipicamente amministrativo e residenziale, Utrecht, centro di grande prestigio culturale e nodo di comunicazioni, Haarlem, famosa soprattutto per la produzione dei fiori, e infine Leida, celebre come città universitaria. 
I Paesi Bassi, nonostante la scarsa dotazione di risorse naturali e le difficoltà di un territorio perennemente a rischio di inondazione, hanno saputo raggiungere livelli economici e sociali tra i più avanzati nel mondo. Le basi della prosperità olandese poggiano per tradizione sia sull'agricoltura specializzata e intensiva, sia soprattutto sull'attività commerciale, che ha saputo sfruttare i vantaggi di una posizione geografica favorevole agli scambi e allo sviluppo dei trasporti. Il processo di industrializzazione è stato piuttosto rapido, favorito dagli interventi statali nei settori chiave dell'economia. 
Anche se l'agricoltura ha perso terreno rispetto all'industria, il settore agricolo resta pur sempre tra i più progrediti del mondo quanto a tecniche impiegate e a produttività. 
I cereali rappresentano una voce primaria della produzione agricola e fanno registrare primati mondiali di produttività. Si produce principalmente frumento, seguito da orzo, avena e segale. Diffusa ovunque è la coltivazione della patata, che insieme ai legumi secchi e ai cavoli, rappresenta la base dell'alimentazione nazionale. 
Ingente è la produzione di barbabietola da zucchero e di oleaginose, in particolare colza e lino, e non trascurabile è lo spazio riservato alle colture foraggere. 
Un tratto peculiare dell'agricoltura dei Paesi Bassi è il ricorso a serre riscaldate per la coltivazione di fiori (tulipani, giacinti, crisantemi, rose) e di primizie ortofrutticole. Particolarmente rinomata è la produzione di bulbi. 
L'allevamento rappresenta un settore altamente redditizio, grazie all'applicazione di tecniche estremamente avanzate e al ricorso alla selezione delle razze; prevale quello bovino, ma diffusi sono anche i suini e i volatili da cortile. 
La pesca rappresenta un settore di rilievo, anche perché modernamente organizzata. 
Il paese è scarsamente provvisto di risorse minerarie; migliore è la situazione nell'ambito energetico, in particolare per quanto riguarda il gas naturale, di cui i Paesi Bassi sono tra i maggiori produttori del mondo. Non mancano giacimenti di carbone e di petrolio. 
Le industrie olandesi sono frutto di una solida tradizione manifatturiera, sorta per la trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici, sia locali che importati, quali tabacco, spezie, cacao, zucchero, caucciù, semi oleosi, frutta tropicale. 
Oggi i Paesi Bassi, oltre a essere tra i maggiori produttori mondiali di sigari e sigarette, occupano un buon posto nella produzione di cacao, cioccolato, margarina, zucchero, birra e liquori; Amsterdam è il massimo centro mondiale per il chinino e il centro più celebre per il taglio dei diamanti. 
Nonostante l'assenza di minerali metalliferi, significativo è il ruolo dell'industria metallurgica e siderurgica, per la lavorazione dell'alluminio, dello zinco, dello stagno e del piombo. 
Anche il settore meccanico vanta antica fama, in particolare per quanto riguarda la produzione cantieristica. 
Di tutto rispetto sono la produzione dell'industria aeronautica e quella automobilistica, collegate a una fiorente industria della gomma, e di quella del materiale ferroviario. 
Ben rappresentato è il settore elettrotecnico ed elettronico (la Philips in testa, una delle massime potenze mondiali nel settore). 
L'industria chimica è attiva nel settore delle fibre tessili e speciali, dei fertilizzanti azotati, delle materie plastiche, dell'acido solforico, dei prodotti farmaceutici e di quella petrolchimica. 
Rinomata è tuttora l'industria tessile per la lavorazione del cotone e della lana. 
Da ricordare infine i cementifici, le lavorazioni del cuoio, della carta e delle porcellane. 
STORIA L'antica presenza dell'uomo in questa regione è attestata da monumenti megalitici (dolmen) e da tumuli dell'età del bronzo. Nel 57 a. C. Cesare conquista il paese, popolato da tribù celtiche e germaniche (batavi, frisoni) e nel 15 a. C. i futuri Paesi Bassi formano la provincia della Gallia dei belgi. Con la dissoluzione dell'impero romano, le invasioni germaniche sommergono la regione. I sassoni si stabiliscono all'est, mentre i franchi occupano i territori meridionali. La cristianizzazione di queste popolazioni viene avviata solo con Carlo Magno. 
Nel IX sec. le invasioni dei normanni e le divisioni territoriali (trattato di Verdun, 843) indeboliscono il paese che si scompone in vari principati feudali (ducato di Gueldria e di Brabante, contee di Olanda, di Fiandra e di Hainaut, vescovati di Utrecht e di Liegi). Le città vedono uno sviluppo consistente, in particolare grazie al commercio dei tessuti (Gand, Ypres, Bruges). 
Nel XV sec. per acquisto, matrimonio, eredità, i duchi di Borgogna incorporano poco a poco tutti i Paesi Bassi e nel 1477 Maria di Borgogna, figlia e erede di Carlo il Temererario, sposa Massimiliano d'Austria: il paese fa ormai parte dei possedimenti degli Asburgo. Nel 1515 Carlo V eredita i Paesi Bassi e durante il suo regno, egli porta a diciassette il numero delle province che ne fanno parte (1548). Si succedono due governatori: Margherita d'Austria (1519-1530) e Maria di Ungheria (1531-1555). Il paese conosce una forte espansione economica, le idee della riforma vi si diffondono ampiamente. 
Nel 1555 Filippo II succede al padre come principe dei Paesi Bassi, conducendo una politica assolutista e ostile ai protestanti, che lo contrappone al popolo e alla nobiltà. Nel 1566 la Fiandra, l'Hainaut, e quindi le province del nord si ribellano, ma il duca di Alba conduce una repressione senza pietà, che sfocia nella rivolta generale dell'Olanda e della Zelanda (1569), guidata da Guglielmo d'Orange. I rivoltosi acquistano alla loro causa il Brabante, l'Hainaut, la Fiandra e l'Artois. Nel 1576 la pacificazione di Gand segna l'espulsione delle truppe spagnole e il ritorno alla tolleranza religiosa. Nel 1579 le province del sud, in maggioranza cattoliche, si sottomettono alla Spagna (Unione di Arras); quelle del nord, calviniste, proclamano l'Unione di Utrecht, che pone le basi delle Province Unite. 
Dopo aver ripudiato solennemente l'autorità di Filippo II (1581), le Province Unite proseguono la lotta contro la Spagna, salvo l'interruzione della tregua dei Dodici Anni (1609-1621). Nel 1648 il trattato di Munster riconosce ufficialmente l'indipendenza delle Province Unite, mentre i Paesi Bassi meridionali restano spagnoli. Nel 1714 a seguito della guerra di successione spagnola, essi sono affidati all'Austria. Nel 1795 i Paesi Bassi meridionali sono annessi alla Francia; le Province Unite diventano la repubblica batava. Il congresso di Vienna (1815) decide di riunire l'insieme delle province nel regno dei Paesi Bassi. Guglielmo d'Orange, diventato Guglielmo I, re dei Paesi Bassi, accorda una costituzione ai suoi sudditi, ma l'unione del Belgio e dell'Olanda si scontra con molti antagonismi. Nel 1830 il Belgio si ribella e proclama la propria indipendenza, riconosciuta nel 1839 da Guglielmo I. 
Nel 1849 Guglielmo III sale al potere e sotto il suo regno, liberali (Thorbecke) e conservatori si alternano al potere. Nel 1872 dopo la morte di Thorbecke, il ventaglio politico si diversifica e si complica, in particolare per il problema dell'istruzione. Nel 1890 Guglielmina, di soli 10 anni, succede a Guglielmo III e regna sotto la reggenza della regina madre Emma fino alla sua incoronazione (1898). Sotto l'influenza dei liberali, viene avviata un'importante legislazione sociale mentre si sviluppa un potente sindacalismo, anche se il frazionamento dei partiti rende la vita politica difficile. Un governo extraparlamentare mantiene la neutralità olandese durante la prima guerra mondiale. Durante la seconda guerra mondiale i Paesi Bassi, invasi dalla Germania, subiscono una pesante occupazione. 
Nel dopoguerra il paese partecipa alla formazione del Benelux e nel 1949 l'Indonesia ottiene l'indipendenza dai Paesi Bassi. Nel 1951 i Paesi Bassi aderiscono alla CECA e nel 1957 entrano nella CEE. 
Nel 1980 la regina Giuliana abdica a favore della figlia Beatrice. Il cristiano-democratico Rudolf Lubbers guida governi di coalizione di centrodestra e successivamente, a partire dal 1989, di centro-sinistra. Nel 1994 il laburista Wim Kok diventa primo ministro. 
Abitanti-15.450.000 
Superficie-40.844 km2 
Densità-378,3 ab./km2 
Capitale-Amsterdam 
Governo-Monarchia costituzionale ereditaria 
Moneta-Fiorino olandese 
Lingua-Olandese 
Religione-Cattolica e protestante 


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