Enciclopedia

Palazzéschi, Àldo (Firenze 1885-Roma 1974) Pseudonimo di Aldo Giurlani, ricavato dal cognome della nonna. Poeta e narratore. Frequentò una scuola di recitazione insieme a M. Moretti, di cui divenne amico. Attore di teatro per breve tempo, su insistenza del padre si iscrisse alla Scuola commerciale Ca' Foscari di Venezia. Abbandonati presto gli studi, dopo aver pubblicato alcuni libri di intonazione crepuscolare (I cavalli bianchi, 1905; Lanterna, 1907; Poemi, 1909), si avvicinò al futurismo nelle sue prime opere (L'incendiario, 1913; Il codice di Perelà, 1911; Il controdolore, 1913, manifesto di poetica futurista). Nel soggiorno a Parigi del 1913 conobbe G. Apollinaire, P. Picasso, G. Braque e H. Matisse. Tornato a Firenze, si allontanò dal futurismo nel 1914, prendendo posizione anti-interventista. Rimase estraneo al fascismo, dedicandosi alla sua attività di scrittore. Dal 1926 divenne collaboratore del Corriere della sera. Soggiornò a lungo a Parigi. Nel 1941 si stabilì a Roma. Tra le sue opere si ricordano, oltre a quelle già citate, Due imperi ... mancati (1920), Il Re bello (1921, novelle), Poesie (1925), Il palio dei buffi (1937, novelle), Allegoria di novembre (1943), Bestie del 900 (1951, novelle), Il buffo integrale (1966, novelle), Stampe dell'Ottocento (1932, romanzo), La piramide (1926, romanzo), Le sorelle Materassi (1934, romanzo). Al suo ultimo periodo creativo appartengono i romanzi I fratelli Cuccoli (1948), Roma (1953), Il doge (1967), Stefanino (1969), e Storia di un'amicizia (1971). 


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