Enciclopedia

Aretìno, Piètro (Arezzo 1492-Venezia 1556) Scrittore e poeta. Figlio di un calzolaio, Luca del Turo, abbandonò presto la famiglia, ripudiando il padre anche nel nome. Si trasferì a Perugia, dove si applicò alla pittura; fu quindi a Roma, dove fece una rapida ascesa e fu spesso temuto dai potenti per la sua abilità nel comporre pasquinate satiriche e licenziose. Dal 1527 si trasferì a Venezia dove rimase sino alla morte e dove trovò un ambiente più consono alla sua attività di autore di libelli diffamatori. Tra le sue opere vi sono cinque commedie: La Cortigiana (1525) Il Marescalco (1527), L'Ipocrito (1542), La Talanta (1542) e Il filosofo (1546). Inoltre scrisse la tragedia Orazia (1546), le Lettere (1537-1557), opera in sei volumi in cui si oppone al classicismo esaltando la fantasia dell'arte, i Ragionamenti (1536), ritenuti al tempo osceni. 


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