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relìquia, sf.Frammento del corpo o degli oggetti appartenuti a un santo o a un martire. Sono oggetto di particolare venerazione, sviluppatasi nell'epoca delle persecuzioni. Importanti sono quelle relative alla passione di Gesù: la croce, i chiodi, la corona di spine ecc. La loro autenticità è molto discussa; la chiesa però, considerandole segni di un fatto avvenuto, ne permette la venerazione come via alla meditazione delle sofferenze che esse ricordano. I segni esteriori del culto delle reliquie sono rappresentati dall'esposizione all'interno di teche o urne in particolari ricorrenze e processioni (si cita per esempio, la processione di San Gennaro a Napoli, in occasione della festa omonima). La chiesa tuttavia ammonisce i fedeli di non lasciarsi mai tentare dall'idolatria e dalla superstizione. Solo le reliquie che sono riconosciute autentiche possono essere venerate con culto pubblico. La compravendita delle reliquie non è permessa; il furto di esse è considerato un sacrilegio e la loro falsificazione comporta la scomunica. Il culto delle reliquie è presente anche in religioni non cristiane (islamismo, buddhismo). Nel buddhismo il culto delle reliquie è assai antico; secondo la leggenda dopo la morte del Buddha Sãkyamuni, le sue ceneri furono divise in otto parti che vennero messe in santuari appositamente costruiti. Nell'islamismo sono venerati i peli, la barba e i capelli di Maometto, oltre ad altri oggetti a lui appartenuti come il mantello, l'arco e le spade. 


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