Enciclopedia

Schiller, Friedrich (Marbach 1759-Weimar 1805) Poeta e drammaturgo tedesco. Figlio di un ufficiale, frequentò l'Accademia militare del Württemberg, dove studiò giurisprudenza e medicina. Si fece conoscere giovanissimo con il dramma I masnadieri (1781). I suoi primi lavori risentono l'influenza dello Sturm und Drang dal quale successivamente si staccò dedicandosi agli studi estetici e storici. L'amicizia e la collaborazione con J. W. Goethe e lo studio di I. Kant gli consentirono di raggiungere un ideale classico, pur con sfumature di realismo romantico. Dal 1787 si stabilì a Weimar e diresse, con Goethe, il teatro di corte. Con il saggio Sulla poesia ingenua e sentimentale (1795) Schiller propose una distinzione fondamentale tra poesia ingenua e poesia sentimentale. Ingenua è la poesia degli antichi, nata a diretto contatto con la natura, oggettiva e impersonale, dai lineamenti precisi e definiti; sentimentale è la poesia propria dei moderni, basata sulla frattura tra l'io e gli oggetti, tra l'ideale e il reale, riflessiva, dai contorni indefiniti che l'avvicinano alla musica. Portando all'estremo questa distinzione, i romantici, tra cui W. A. Schlegel, arrivarono a formulare un'opposizione netta tra letteratura classica e letteratura romantica. La fama di Schiller resta affidata principalmente alle sue opere drammatiche, La congiura del Fiesco a Genova (1782), Intrigo e amore (1783), Don Carlos (1787), Wallenstein (trilogia 1796-1799, composta da Il campo di Wallenstein, 1796; I Piccolomini, 1797-1798; La morte di Wallenstein, 1798-1799), Maria Stuarda (1801), La pulzella di Orléans (1801), Guglielmo Tell (1804). I drammi furono concepiti da Schiller come espressione degli ideali di libertà, giustizia, del bello e del buono, con intenti educativi ed etico politici. Le poesie, Odi (1786-1789, fra cui Alla gioia usata da Beethoven per il quarto tempo della Sinfonia n. 9), Xenie (1797), Ballate (1798). I saggi, Storia della decadenza dei Paesi Bassi (1789), Storia della guerra dei trent'anni (1791-1793), Grazia e dignità (1793), Lettere sull'educazione estetica dell'uomo (1795), Del sublime (1801). Portatrice dei valori di libertà e di giustizia, l'opera di Schiller ebbe un successo popolare nell'Ottocento. In Italia, G. Verdi ne ricavò ben quattro opere (Giovanna d'Arco, 1845; I masnadieri, 1847; Luisa Miller, 1849; Don Carlos, 1867). Oggi la critica tende a rivalutare piuttosto la sua figura di intellettuale e i suoi scritti di estetica. 


Blia.it NON utilizza cookie (v. informativa)

Per contattare la redazione di Blia.it potete scrivere a: info@blia.it
(attenzione, blia.it non ha nessun rapporto con banche, scuole o altri enti/aziende, i cui indirizzi sono visualizzati al solo scopo di rendere un servizio agli utenti del sito)