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Sevèri La dinastia dei Severi fu al potere a Roma dal 193 fino al 235, con cinque esponenti: Settimio Severo (193-211), Caracalla (211-217), Geta (che regnò assieme a Caracalla dal 209 al 212). Eliogabalo (219-222) e Alessandro Severo (222-235). Il primo, Settimio Severo, era nato in Africa a Leptis Magna, aveva sposato una siriana, Giulia Domna, figlia di un sommo sacerdote. Il suo regno fu caratterizzato da lunghe campagne militari in Mesopotamia e in Britannia, ove morì nel 211. I due figli, Caracalla e Geta regnarono assieme, fino a che Caracalla non fece assassinare Geta. Caracalla, il cui vero nome era Marco Aurelio Antonino Bassano, era soprannominato Caracalla dalla veste gallica che portava. Il suo più grande merito fu la Constitutio Antoniniana, nel 212, con la quale accordava il diritto di cittadinanza a tutti i sudditi dell'impero. Come conseguenza, il senato fu composto in maggioranza da esponenti provenienti dalle province. Sotto la dinastia dei Severi si fece particolare attenzione ai problemi di culto. Le molte religioni allora imperanti motivarono negli imperatori, specie in Settimio Severo, una posizione sincretista, che fosse cioè in grado di fondere le varie religioni in un unico culto. I Severi non imposero un culto di stato e i cristiani, anche se mal tollerati, non furono perseguitati. 


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