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Staël, Anne-Louise-Germaine Necker Madame de (Parigi 1766-1817) Scrittrice. Figlia del ricco banchiere ginevrino Jacques Necker, ministro di Luigi XVI dal 1776 al 1781 e dal 1788 al 1790. Nel salotto della madre, ella dimostrò un'intelligenza estremamente precoce e si mostrò allieva entusiasta dei filosofi e uomini di cultura che regolarmente lo frequentano, tra i quali D. Diderot, J. D'Alembert, C. A. Helvétius, G. Buffon, Bernardin de Saint-Pierre e Mathieu de Montmorency. Nel 1786 andò sposa al barone Eric Magnus Staël de Holstein, ambasciatore di Svezia a Parigi. Il matrimonio la metterà relativamente al riparo dalle vicende della rivoluzione francese, consentendole di conservare una posizione influente nella società del tempo. Il 22 luglio 1787 le nacque Gustavine, la prima figlia, che morirà a poco più di un anno di età (7 aprile 1789); a questa sarebbero seguiti il figlio Auguste (1790), il secondo figlio Albert (settembre 1792) e la seconda figlia Albertine (1797). Nel 1812 avrebbe avuto Louis Alphonse da John Rocca. Allo scoppio della rivoluzione, la sua coscienza illuminista alimentò fervide speranze per un futuro costituzionale della Francia: nel 1791 partecipò attivamente all'elaborazione della nuova costituzione e ottenne anche che un suo amico, il conte Louis de Narbonne, entrasse nel nuovo governo. Gli sviluppi del movimento rivoluzionario, che coinvolsero anche il padre (licenziato dal re nel 1790) e gli eccessi del 1792 (i cosiddetti massacri di settembre) la costrinsero ad abbandonare Parigi, sfuggendo fortunosamente all'arresto. Prima raggiunse l'Inghilterra, in seguito si rifugiò nel castello di Coppet sul lago di Ginevra, acquistato dal padre nel 1784. Costretta all'inattività politica, aiutò la fuga di numerosi amici minacciati di morte e, soprattutto, si dedicò al lavoro letterario nel quale aveva esordito nel 1788 con la Lettera sul carattere e le opere di Jean-Jacques Rousseau, che può essere considerata il frutto precoce delle sue frequentazioni del salotto materno. Ebbe numerose relazioni, la più famosa delle quali fu quella con lo scrittore Benjamin Constant (durata dal 1794 al 1805, quando ella rifiutò la sua proposta di matrimonio). Dall'intensa attività letteraria, nacquero numerose opere: le Riflessioni sul processo alla regina, in difesa di Maria-Antonietta; un breve romanzo, Zulma; il Saggio sulle opere d'immaginazione (1794), saggio di teoria del romanzo; Sull'influenza delle passioni sulla felicità degli individui e delle nazioni (1796); Riflessioni sulla pace dirette a Pitt e ai francesi (1795), un appello alla pace, seguito dalle Riflessioni sulla pace interna. Nel 1798 scrisse Sulle circostanze attuali che possono terminare la rivoluzione e i principi che devono fondare la repubblica in Francia. All'indagine approfondita sulle conquiste della rivoluzione l'opera univa la denuncia dell'illegalità e degli estremismi. Lo scritto non venne pubblicato per l'avvenuta presa di potere da parte di Napoleone Bonaparte (9 novembre 1799 o 18 brumaio). Nel 1800 pubblicò il saggio Sulla letteratura considerata nei rapporti con le istituzioni sociali, che la fece conoscere in tutta Europa. In esso affermava il principio che la letteratura è legata alla nazione e alla sua storia, oltre che agli esempi stranieri. Intanto iniziò lo studio della lingua tedesca. In dicembre si separò dal marito. Nel 1802, Napoleone le vietò di mettere piede a Parigi, mentre un bando del 1803 le impose di restare almeno a quaranta leghe da Parigi. Per tutta risposta, ella organizzò un nuovo salotto a Coppet. Nello stesso anno effettuò un viaggio in Germania e a Weimar incontrò J. W. Goethe, F. Schiller e W. A. Schlegel, in compagnia del quale ritornò in Svizzera. Nel 1804, in primavera fu a Berlino e a Weimar; in dicembre partì per l'Italia (visite a Roma, Napoli, Firenze, Venezia e Milano). Intanto era morto il marito (9 maggio 1802) e il padre (maggio 1804). Nel 1810 pubblicò il secondo famosissimo saggio Sulla Germania, pregevole indagine sulla letteratura e filosofia romantica tedesca, considerata la sua opera più importante. L'esaltazione delle cose tedesche, che aveva lo scopo di rompere le barriere nazionalistiche, irritò tanto Napoleone che ordinò la distruzione della prima edizione ed esiliò l'autrice. Nel 1812 effettuò un viaggio toccando Vienna, Pietroburgo, Stoccolma e l'Inghilterra. Il libro Sulla Germania venne pubblicato a Londra nel 1813 e a Parigi nel 1814. Con la restaurazione (1814) poté ritornare a Parigi e riaprire un salotto. Nel 1815, la fuga di Napoleone dall'isola d'Elba (1° marzo) la convinse a tornare a Coppet. In questo periodo, anche Lord Byron frequentò il salotto di Coppet. Il 10 ottobre 1816 sposò in segreto John Rocca, un giovane ufficiale svizzero. La felicità fu di breve durata: la salute di Madame de Staël era compromessa; il 21 febbraio 1817 venne colpita da un attacco di apoplessia che la lasciò paralizzata. Morì il 14 luglio dello stesso anno. John Rocca morirà sei mesi più tardi, il 30 gennaio 1818. Tra le altre sue opere, si ricordano Sul carattere di Necker e la sua vita privata (1804), Dieci anni di esilio (1811), Considerazioni sui principali avvenimenti della rivoluzione francese (pubblicato postumo nel 1818); inoltre, due opere di narrativa, il romanzo epistolare Delphine (1802) e il romanzo-guida d'Italia Corinne ou l'Italie (1807), vicende di donne sole e di talento prese nella morsa di culture e di codici limitativi. Indipendentemente dal valore assoluto delle sue opere, Madame de Staël con la sua attività entusiasta e appassionata ha svolto un ruolo di primo piano nello sviluppo del romanticismo francese e della critica letteraria moderna. Nelle sue opere teoriche, Sulla letteratura considerata nei rapporti con le istituzioni sociali (1800) e Sulla Germania (1810) Madame de Staël analizzò con lucidità l'anima romantica con le sue inquietudini, la malinconia e l'entusiasmo lirico e la espresse con parole d'ordine che ebbero una presa eccezionale sui contemporanei: La poesia nuova deve essere moderna, cristiana e nazionale, non più un mestiere ma quasi una religione. Il saggio Sulla letteratura presenta un'analisi dell'influenza della religione, dei costumi e delle leggi sulla produzione letteraria, ispirata a Diderot e a Montesquieu. La sua sensibilità le consentì di interpretare con prontezza lo spirito del tempo traducendolo in formule felici che contribuirono a creare la coscienza romantica. 


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