Enciclopedia

babilonési Popolo di origine semitica che dimorava in Mesopotamia. La prima dinastia babilonese, detta amorrita, fu fondata da Sumu-abum; si scontrò con le popolazioni vicine per il predominio dell'intera regione, ma solo con l'avvento del re Hammurabi (1711-1669 a. C.) si ebbe la riunificazione di tutta la Mesopotamia sotto un unico dominio. Hammurabi è famoso tuttavia soprattutto per la sua opera di legislatore; è giunto fino a noi il Codice di Hammurabi, che contiene le leggi che regolavano i rapporti sociali e commerciali. Nel codice sono descritti anche concetti moderni come l'esistenza del contratto scritto. La scrittura era infatti molto diffusa in questo periodo di fiorente civiltà; gli scribi si occupavano anche di matematica e astronomia, oltre a gestire enormi biblioteche di atti giuridici e documenti. La letteratura fiorisce attorno a leggende e a racconti epici, come Le gesta di Gilgamesh, re di Uruk, alla vana ricerca della pianta dell'eterna giovinezza. Questo poema è la più vasta opera della letteratura di tutta la Mesopotamia ed è giunta ai nostri giorni in varie lingue. 
Ittiti e cassiti, dal 1500 a. C., si avvicendarono nella supremazia della regione fino alla creazione dell'impero assiro nell'alto Tigri (1100 a. C.). Nel 625 ebbe inizio la dinastia neobabilonese o caldea che affrancò il paese dagli assiri; sotto Nabucodonosor II (605-562 a. C.) l'impero babilonese riacquistò l'antico splendore e i suoi confini si allargarono fino a Gerusalemme (con la deportazione dei suoi abitanti in Babilonia) e all'Egitto. Nel 539 a. C., però, la Babilonia venne conquistata da Ciro il Grande, entrando a far parte del regno persiano; fu poi occupata da Alessandro Magno (331) e dai seleucidi. La società babilonese era guidata dal re sacerdote e capo militare, era ripartita in uomini liberi (possessori di terre), mushkin (plebei) e schiavi e contava su una forte casta sacerdotale e su una burocrazia efficiente. Le divinità adorate dai babilonesi erano di provenienza semitica e sumerica; durante il regno di Hammurabi, Marduk, dio di Babilonia, divenne dio dell'impero, sotto gli assiri dominò Assur. Vi erano inoltre le grandi triadi: Anu, Enil ed Ea (cielo, aria e acqua) e Shamash, Sin e Ishtar (Sole, Luna e Venere). La regione fertile aveva favorito lo sviluppo di una rigogliosa agricoltura; floridi erano anche l'artigianato e il commercio. Le città principali, oltre alla capitale Babele, erano Ur, Lagash, Eridu, Nippur, Kish, Akkad, Sippar. La lingua babilonese era un dialetto accadico del gruppo semitico orientale, che condivideva dei caratteri con l'etiopico e l'aramaico. Il sumero si mantenne come lingua di culto, mentre l'accadico, con caratteri cuneiformi (2400-400 a. C.), ebbe dignità letteraria. Sono scritti epici in versi ritmici Enuma Elish e Gilgamesh, che tratta del diluvio universale; inoltre si conservano inni agli dei, salmi penitenziali e formule per incantesimi. L'arte si divide nei due periodi antico babilonese e neo babilonese. L'architettura mostra forme grandiose e impiega mattoni d'argilla. Le pareti erano ornate con pitture (palazzo di Mari) o rivestite con piastrelle smaltate policrome a rilievo (porta di Ishtar). Notevoli gli studi astronomici, matematici, didattici, giuridici. 


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