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Abbàsidi Dinastia di califfi fondata nel 750 da Abu al-Abbas al-Saffah, zio di Maometto, dopo aver sconfitto gli Omayyadi. La dinastia stabilì la propria sede in Iraq, coprì circa cinque secoli (750-1258) e fu sull'esempio sassanide, l'artefice dello sviluppo e splendore della cultura islamica, sviluppando le arti e le scienze e integrando nella civiltà araba anche quelle persiana, greca, siriana e indiana. Il fratello del capostipite, al-Mansur fondò nel 762 la città di Baghdad che venne eletta a capitale dell'impero. L'apice dello sviluppo della dinastia degli Abbasidi si ebbe con Harun al-Rashid che regnò dal 786 all'809 e con al-Ma'mun che regnò dall'813 all'833. Il potere del califfato arabo degli Abbasidi terminò, dopo le prime disgregazioni del territorio (perdita della Spagna nel 756 che rimase agli omayyadi e del Marocco nel 788 che costituì un califfato a se stante e le autonomie nell'868 della Persia con le dinastie locali dei Saffaridi e dell'Egitto con i Tulunidi), con l'invasione dei mongoli (1258) che uccisero l'ultimo califfo abbaside. Già nel X sec. la città di Baghdad era però stata occupata dai Buwayhidi e nel 1055 conquistata dai turchi che limitarono notevolmente il potere del califfato. 


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