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Caracàlla, Màrco Aurélio Antonìno (Lione 188-Carre 217) Imperatore romano eletto, insieme al fratello Geta, alla morte del padre Settimio Severo (211); fu soprannominato Caracalla dal nome della veste gallica che usava indossare. Poco dopo la nomina fece trucidare l'odiato fratello. Promulgò l'Editto di Caracalla, o Costituzione Antonina, con la quale concedeva la cittadinanza romana a tutti gli abitanti dell'impero; tra il 213 e il 216 si scontrò con gli alemanni e con i parti, sconfiggendoli, ma perendo durante la campagna ucciso da un soldato; diede il via alla costruzione delle terme che da lui presero nome. 
Caracalla, terme di 
Volute dall'imperatore romano Caracalla nel 212 d. C., furono completate cinque anni più tardi: con la loro superficie di 11 ettari, potevano accogliere circa 1.500 bagnanti. Le terme rimasero in funzione per circa 300 anni, fino all'invasione dei Goti che distrussero l'acquedotto. Le terme erano il luogo in cui i romani praticavano esercizio fisico, in cui potevano fare bagni turchi, nuotare o, per i più ricchi, rilassarsi con i massaggi con oli profumati, o anche dedicarsi alla lettura nelle biblioteche (greca e latina). Il rito delle terme era complicato: si iniziava facendo una specie di sauna nel Calidarium, un locale a pianta circolare (34 metri di diametro) in cui vasche piene d'acqua bollente mantenevano umido l'ambiente. Poi si passava nel Tiepidarium, per un bagno più tiepido, quindi nel Frigidarium per un bagno in acqua fredda. Uscendo si poteva fare una nuotata nella piscina (Natatio). Gli stupendi giardini erano il punto di incontro per la conversazione tra amici. Completavano le terme i locali degli spogliatoi, le biblioteche e le palestre. Ancora oggi si possono ammirare i pavimenti ornati da marmi policromi di queste vaste sale. La quiete dei pini ispirò il poeta inglese Percy Bysshe Shelley che nelle Terme di Caracalla compose la sua opera Prometeo Liberato. In estate le terme di Caracalla sono oggi utilizzate per la messa in scena di opere o concerti; furono apprezzate in mondovisione in occasione dei campionati di calcio 1990, quando vi si tenne il concerto a tre voci con i tenori P. Domingo, J. Carreras e L. Pavarotti, diretti dal Maestro Z. Mehta. 


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