Enciclopedia

Colossèo L'imperatore romano Vespasiano, primo dei Flavi, nel 72 d. C. decise di trasformare il laghetto adiacente alla Domus aurea di Nerone in un luogo destinato al divertimento dei romani: fece così costruire il Colosseo, il più grande anfiteatro della città di Roma, con 527 m di circonferenza e 57 m di altezza. I lavori durarono otto anni e nell'80 d. C. il Colosseo fu inaugurato da Tito, figlio e successore di Vespasiano. Al suo interno si svolgevano i giochi, spettacoli offerti dall'imperatore per lo svago dei cittadini. Inizialmente i giochi avevano un significato religioso, per propiziarsi il favore degli dei. In seguito assunsero sempre più importanza: iniziavano con gli animali che eseguivano numeri da circo, poi seguivano i combattimenti dei gladiatori (prigionieri di guerra o schiavi). Se un gladiatore cadeva ferito, la sua sorte era affidata al volere dell'imperatore che, con un semplice gesto, decretava la salvezza o la morte. I primi giochi che inaugurarono il Colosseo durarono cento giorni, mentre quelli che si tennero nel 248 d. C., per celebrare i mille anni di Roma, videro il Colosseo invaso da leoni, elefanti, ippopotami e altri animali africani. I combattimenti tra gladiatori durarono fino al 404 d. C., anno in cui furono vietati dall'imperatore Onofrio, mentre i combattimenti tra bestie feroci scomparvero un secolo dopo. Il nome Colosseo deriva dalla statua (Colosso) di bronzo di Nerone che si ergeva nelle vicinanze, della quale l'unica traccia rimasta sono alcune lastre di travertino che segnano il punto in cui si ergeva. L'anfiteatro aveva forma ellittica ed era prevista un'entrata e un palco (podium) riservati all'imperatore, mentre i cittadini entravano dagli 80 archi di ingresso, numerati per permettere un afflusso ordinato. Si calcola che la capienza fosse di 55.000 spettatori. Gli ampi corridoi interni (vomitorium) consentivano alla folla di entrare senza problemi fino a pochi minuti prima dello spettacolo. I posti erano disposti per rango sociale su tre gradinate, mentre la quarta e ultima era riservata alle donne, coperta da una terrazza e dotata di sedie in legno. Sotto il Colosseo era un brulicare di passaggi, corridoi e stanze, dove venivano tenuti gli animali. Questi ultimi erano rinchiusi in gabbie che venivano sollevate al livello terreno da argani. Questa parte sotterranea fu messa in luce dagli scavi di fine Ottocento. Nel medioevo la famiglia Frangipane trasformò il Colosseo in una fortificazione, ma il periodo peggiore per questo monumento furono i secoli XV e XVI, durante i quali le pietre di travertino furono tolte dalla facciata per costruire i monumenti rinascimentali. Il Colosseo divenne praticamente una cava e solo nel 1749, anno in cui papa Benedetto XIV lo dedicò alla Passione di Cristo, il saccheggio ebbe termine. Tuttavia il decadimento del Colosseo continuò fino al XIX sec., quando fu completamente ricoperto da erbe di moltissime specie selvatiche (i botanici dell'epoca ne contarono più di 400). Solo nel 1870 ebbero inizio i lavori per restituire il Colosseo ai romani e nell'ultima decade del secolo scorso si scoprì anche la zona sotterranea. Oggi, del Colosseo, si possono ammirare in parte le tre arcate di colonne, negli stili dorico (quelle alla base), ionico (al centro) e corinzio (l'ultima), e la zona sotterranea (nella parte interna al centro dell'arena). Il Colosseo, monumento simbolo di Roma, ha lasciato un ricordo vivo in molti artisti e letterati: ritratto in molti dipinti (si ricorda la veduta settecentesca di Antonio Canaletto), ha ispirato anche Lord Byron nella sua permanenza a Roma: alcuni suoi versi prendono ispirazione da una vista notturna del Colosseo. La tradizione inoltre suggerisce, dinanzi al Colosseo, di citare la profezia del Venerabile Beda, storico inglese, secondo il quale quando cadrà il Colosseo cadrà anche Roma, ma quando cadrà Roma, finirà il mondo


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