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Cracòvia (745.000 ab.) Città della Polonia, capoluogo del voivodato omonimo, si affaccia sul fiume Vistola. Divenne sede vescovile nell'anno 1000 dopo essere stata un importante nodo commerciale. Capitale polacca dal 1320, subì un brusco ridimensionamento a causa del trasferimento della capitale a Varsavia, operato da Sigismondo III Vasa. All'indomani dell'insurrezione del 1794, ci fu l'annessione all'Austria che ne detenne il controllo fino al 1918. All'inizio della prima guerra mondiale vi nacque il movimento per l'indipendenza nazionale di J. Pilsudski. Subì l'occupazione tedesca (1939), dalla quale fu liberata dai sovietici nel 1945. Rimangono alcuni edifici di notevole valore artistico, quali il castello reale, il duomo, la chiesa di San Felice e Adeucto, la chiesa di Santa Maria, il Collegius maius, il mercato dei tessuti, la chiesa dei santi Pietro e Paolo e la Biblioteca jagellonica. Per la vicinanza degli importanti giacimenti di carbone della Slesia, è ricca di industrie siderurgiche, chimiche, elettrotecniche, farmaceutiche, tessili e alimentari. 


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