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decadentìsmo, sm.Corrente di pensiero e letteraria formatasi in Francia verso il 1880, il cui risultato più noto è il romanzo A ritroso di J. K. Huysmans pubblicato nel 1884. Il decadentismo, come atteggiamento spirituale, si diffuse pressoché in tutta Europa, assumendo connotati differenti a seconda del luogo. Si trattò di un movimento d'opposizione; il decadentismo infatti si oppose al razionalismo classicista, al romanticismo e soprattutto all'ideologia positivista e alla società industriale che ha portato al diffondersi di nazionalismi e a conflitti sociali. Il termine decadentismo è impiegato anche in senso assoluto, come categoria generale dello spirito, per indicare un modo di considerare le cose. In questo senso è definita decadente anche l'opera di certi poeti della tarda latinità. Non è facile trovare elementi comuni alle varie sfumature del movimento. Al centro della sensibilità decadente sta il rifiuto della normale esistenza borghese e la valorizzazione di tutto ciò che pare sottrarsi a essa. Di qui deriva tutta una serie di atteggiamenti che forniscono le coordinate della poetica e sensibilità decadentista. In alcuni esponenti prevale una visione aristocratica della vita (dandismo e estetismo) i cui esempi tipici possono essere individuati sia nell'autore sia nel protagonista di numerosi romanzi di quel periodo, come, per esempio, Des Esseintes di Huysmans, Dorian Gray di Wilde, Andrea Sperelli di D'Annunzio. In altri autori si nota una ricerca dell'esotico o dell'esoterico; in altri infine una volontà trasgressiva che si attua con il rifiuto della morale e con esperienze non convenzionali (allucinazioni, uso di droghe). Questo distacco dalla morale umana porta spesso a posizioni reazionarie, a cui corrisponde a livello artistico una concezione sacrale dell'arte. Avendo come fine la resa immediata del mondo interiore e non la rappresentazione oggettiva del mondo esterno, il decadentismo inventa nuovi procedimenti artistici, quali il monologo interiore, capaci di rendere in letteratura il mondo dell'inconscio scoperto in quegli anni. Quasi tutti i maggiori autori del primo Novecento sono in qualche misura influenzati dal decadentismo (per esempio, M. Proust, J. Joyce, F. Kafka, L. Pirandello) e hanno un rapporto privilegiato con l'analisi psicologica. Tra gli esponenti più significativi, sono da ricordare C. Baudelaire, O. Wilde, P. Verlaine, A. Rimbaud, G. D'Annunzio, G. Pascoli, D. Campana, I. Svevo, E. A. Poe. 


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