Enciclopedia

didàttica, sf. Branca della pedagogia che ha per oggetto l'insegnamento e il suo metodo, in relazione con la concezione dell'educazione. Si affermò con il pensatore ceco Comenio (Didactica Magna, 1657), per svilupparsi poi con J.-J. Rousseau (1712-1778), J. Locke (1632-1704), J. H. Pestalozzi (1746-1827), F. Fröbel (1782-1852), J. F. Herbart (1776-1841), i quali individuarono nella psicologia dell'allievo un elemento fondamentale del rapporto didattico, a tal punto da adattare contenuti e tempi di apprendimento alle fasi dello sviluppo del bambino e dell'adolescente. Comenio mosse da due principi fondamentali: la perfettibilità dell'uomo e il valore di una retta educazione. Con una visione lungimirante, egli ipotizzò una formazione articolata in quattro cicli da sei a venticinque anni, con lo scopo di realizzare il più alto grado di umanità. In J. J. Rousseau si incontrano i primi accenni all'educazione alla libertà, che troveranno particolare eco in tutta la pedagogia moderna. J. H. Pestalozzi considerò la famiglia come centro formativo, poiché le facoltà dell'uomo sono presenti in germe fin dalla nascita. J. Locke e J. F. Pestalozzi fondarono filosoficamente il principio della conoscenza umana basata nella sensibilità. J. Herbart ritenne che la vita psichica dovesse fornire il metodo e gli strumenti per la didattica. Egli sostenne che per evitare che l'istruzione cessi con la fine della scuola deve essere radicata nell'interesse dell'individuo. 


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