Enciclopedia

Gorkij, Maksim (Niznij Novgorod 1868-Mosca 1936) Pseudonimo di Aleksej Maksimovic Peskov, scrittore russo. Svolse lavori umili imparando a conoscere da vicino la vita e la miseria dei poveri e dei vagabondi. Militò nei circoli rivoluzionari populisti mentre in campo letterario si affermava rivelando, idealizzandolo, il mondo dei vagabondi, che ben conosceva, e il loro desiderio di libertà e di giustizia (Schizzi e racconti, 1898). Aderì alla rivoluzione bolscevica del 1905 ed ebbe con Lenin un rapporto contrastato. Le sue opere letterarie nelle quali affrontava i temi della rivoluzione, della formazione del capitalismo, del rapporto tra intellettuali e masse, fecero di lui un apostolo della giustizia e delle rivendicazioni sociali. Soggiornò in varie riprese a Capri e a Sorrento. Tra le opere principali i romanzi Fomà Gordeev (1899), I tre (1901), La madre (1907), Infanzia (1913), Tra gente estranea (1915), L'affare degli Artamovi (1925); i drammi, Bassifondi o L'albergo dei poveri (1902), I villeggianti (1904). 


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