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Grosséto Città della Toscana (71.000 ab., CAP 58100, TEL. 0564) capoluogo dell'omonima provincia, nella Maremma alla destra dell'Ombrone al centro di una pianura alluvionale. Importante mercato agricolo (cereali, olive, viti), del bestiame (bovini, equini) e della lana. Ha industrie meccaniche, alimentari, tessili, poligrafiche e del legno. Notevole importanza ricopre il turismo balneare. Sede vescovile, di un ippodromo e del museo archeologico e d'arte (opere del XIII-XVII sec., di scuola senese fra cui la Madonna delle ciliegie attribuita al Sassetta). Tra i monumenti, i resti delle mura medicee, il duomo (XIII sec.) e le chiese di San Pietro e di San Francesco (XIII sec.) che conserva una croce dipinta attribuita a Duccio di Buoninsegna. Ricordata all'inizio del IX sec., iniziò il suo sviluppo con gli Aldobrandeschi (XI sec.), diventò sede arcivescovile nel 1138 a opera di Innocenzo II, fu importante centro commerciale della Maremma e finì sotto le mire espansionistiche di Siena nel 1224. Conquistata da Federico II, fu sede del vicariato imperiale (1242-1245) e passò nuovamente sotto il dominio di Siena nel 1259. Nello stesso anno Cosimo I de Medici vi costruì le mura di cinta esagonali, avviando la bonifica dei territori. Dopo un periodo di declino e spopolamento, Pietro Leopoldo le diede un nuovo sviluppo, che si consolidò nell'Ottocento, dopo la formazione dell'Unità d'Italia. Subì gravi danni durante la seconda guerra mondiale, per i bombardamenti degli alleati (1943-1944). 
Provincia di Grosseto 
(220.000 ab., 4.504 km2) Comprende il litorale maremmano tra il golfo di Follonica e il Lazio, all'interno il territorio fino alle colline Metallifere e al monte Amiata; è la provincia più vasta e meridionale della Toscana. Fanno amministrativamente parte della provincia anche le isole del Giglio e di Giannutri e le Formiche di Grosseto. La costa è bassa e sabbiosa in corrispondenza della Maremma, che ha mantenuto l'aspetto caratteristico a macchia mediterranea. Il territorio è costituito in gran parte da colline con la sola eccezione della pianura dell'Ombrone, nella quale, dopo gli interventi di bonifica del XVIII e XIX sec., sono presenti coltivazioni di cereali, prodotti ortofrutticoli, foraggi, vini, olive e l'allevamento di bestiame (bovini da latte, cavalli) praticato dai butteri. Le risorse minerarie sono date da lignite, mercurio, antimonio, piombo, pirite e ferro. All'agricoltura e all'estrazione dei minerali è collegata l'industria (prodotti alimentari, macchine agricole, industrie estrattive). Sviluppato il turismo soprattutto per le zone costiere dell'Argentario e della costa maremmana. Centri principali: Massa Marittima, Orbetello, Follonica, Castiglione della Pescaia. 


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