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iconoclastìa, sf. 1 Movimento religioso dell'impero bizantino contro il culto delle immagini sacre. 2 Distruzione di convinzioni e opinioni comunemente accettate. ~ anticonvenzionalismo. 
L'iconoclastia nacque e si sviluppò nell'VIII e IX sec. nell'impero bizantino. Nel 726 l'imperatore di Bisanzio Leone III l'Isaurico proclamò dottrina ufficiale l'iconoclastia, che, pur riconoscendo legittimo il culto della Vergine e dei santi, proibiva qualunque forma di raffigurazione, in quanto veniva considerata idolatria. La guerra alle immagini sacre ebbe come conseguenza la distruzione di molte opere d'arte, dipinti e mosaici. La resistenza ortodossa diede vita a persecuzioni, mentre papa Gregorio III colpì con la scomunica gli iconoclasti nel 731. L'imperatrice Irene, si prodigò a favore del culto ortodosso e nel concilio di Nicea venne riconosciuta la legittimità di raffigurare i santi e venerare le loro immagini (787). L'iconoclastia costituì una grave frattura tra la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente, in quanto ebbe di nuovo il sopravvento con Leone V che diede vita a un periodo di sette anni di persecuzioni contro gli ortodossi (813-820). Solo con l'avvento dell'imperatrice Teodora, reggente per il figlio minorenne, si ristabilì il culto delle immagini nell'843 nel concilio di Costantinopoli. 


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