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Leòpoli Città (800.000 ab.) dell'Ucraina occidentale (in russo Lvov, in ucraino Lviv) capoluogo della provincia omonima (2.764.000 ab.). Posta vicino al confine polacco, è un mercato agricolo e del bestiame. Le principali industrie sono quelle alimentari, metalmeccaniche, tessili, petrolchimiche e grafiche. I monumenti di maggior pregio, la cattedrale cattolica, la cattedrale armena, la chiesa dei Bernardini e la chiesa dei gesuiti, sono di origine rinascimentale (XIV-XVII secc.). Il nome della città deriva dal fondatore Lew, principe di Halicz, che pose le fondamenta intorno al 1250. Distrutta più volte, fu ricostruita dal re di Polonia Casimiro il Grande; annessa nel 1920 alla repubblica polacca passò definitivamente all'URSS nel 1939, a parte la parentesi nazista. 


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