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Màrco Aurèlio, Antonìno (Roma 121-Vindobona, odierna Vienna, 180) Imperatore romano; discendente da una famiglia originaria della Spagna, figlio di Marco Annio Vero. Per volere dell'imperatore Adriano, insieme al fratello Lucio Vero, fu adottato nel 138 dall'imperatore Antonino Pio e cambiò il proprio nome in Marco Elio Aurelio Vero Cesare. Frequentò i migliori maestri del tempo, tra i quali Erode Attico e Frontone, e ricevette l'educazione elevata che si conveniva a un futuro imperatore. Fu nominato console nel 140 e nel 145. Nel 145 sposò la figlia di Antonino Pio, Faustina. Morto Antonino Pio, nel 161 Marco Aurelio divenne imperatore assumendo il nome di Marco Aurelio Antonino e associò al regno prima il fratello Lucio Vero, che morì nel 169, e successivamente il proprio figlio Commodo (177). Durante il suo impero dovette combattere ripetute guerre: a nord contro britanni e germani (162), in oriente contro i parti (166), i quadi, i marcomanni e i sarmati (175). Fu soprattutto grazie alla sua energia e alla collaborazione di Avidio Cassio, piuttosto che del fratello Lucio Vero, che concluse nel 166 il lungo conflitto con i parti di Vologese III, imponendo dure condizioni di pace (egemonia sull'Armenia e possesso della Mesopotamia occidentale). Subito dopo la pace con i parti, si trovò di fonte la minaccia della discesa in Italia dei quadi e dei marcomanni che dal confine orientale scesero in Italia e invasero il Veneto assediando Aquileia. Marco Aurelio riuscì faticosamente a ricacciarli nei paesi di provenienza. Accampatosi a Carnunto sul Danubio, sconfisse ripetutamente quadi, marcomanni e sarmati, Una parte dei prigionieri venne costretta a trasferirsi nel territorio romano, con l'obbligo di lavorare la terra o di prestare servizio militare. Raggiunta la pace sul confine danubiano, Marco Aurelio dovette intervenire in Siria dove Avidio Cassio stava organizzando una rivolta, conclusasi rapidamente con l'uccisione del promotore da parte dei suoi ufficiali. La pace sul Danubio si dimostrò di breve durata: due anni dopo Marco Aurelio dovette tornare nuovamente a combattere contro quadi e marcomanni. Nei momenti liberi curò la stesura, in greco, dei Colloqui con se stesso, noti anche con il titolo Ricordi, un diario filosofico morale. Ammalatosi di peste, morì nel campo di Vindobona, lasciando il potere al figlio Commodo. 
Studioso di retorica e filosofia, Marco Aurelio improntò la propria opera di governo agli ideali stoici, attuando riforme umanitarie nei confronti dei liberti e degli schiavi e introducendo norme per la tutela dei minori. Nella politica interna mirò a rafforzare l'autorità imperiale mediante l'accentramento amministrativo. Divise l'Italia in quattro distretti affidati a quattro magistrati responsabili (iuridici) dipendenti direttamente da lui. Costretto dalle impellenti necessità della guerra, cercò di ridurre le spese superflue e di razionalizzare la riscossione delle imposte. 
Pur non avendo ordinato persecuzioni dei cristiani, non prese nemmeno iniziative in loro favore. Dai bassorilievi marmorei conservati è stato possibile identificare in Marco Aurelio il cavaliere del monumento bronzeo oggi collocato su una base ovale, disegnata da Michelangelo Buonarroti, in piazza del Campidoglio a Roma. La statua, che conserva ancor oggi tracce dell'originaria doratura, è l'unico monumento equestre che si è conservato intatto dall'età romana. 
Marco Aurelio, colonna di 
Monumento romano, eretto per commemorare la morte di Marco Aurelio avvenuta nel 180 d. C. a causa della peste che lo colse durante la sua guerra contro i barbari sulle rive del Danubio. Le sue dimensioni sono: 30 m di altezza e 3,7 m di diametro. La sua costruzione iniziò nel 176 d. C. e terminò nel 193 d. C. Inevitabile è il confronto con la colonna Traiana, di ottanta anni prima. I bassorilievi sono più semplici rispetto a quelli della colonna Traiana, ma risultano più espressivi, nonostante le maggiori dimensioni che conferiscono all'opera un aspetto meno raffinato. I rilievi, disposti a spirale, illustrano le campagne germanica e sarmatica. Papa Sisto V la fece restaurare nel 1588, facendo sostituire la statua di Marco Aurelio, sulla sommità della colonna, con quella di San Paolo. Una scala interna porta fino alla cima. 


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