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Namìbia Repubblica dell'Africa meridionale, confina a nord con l'Angola, a nord-est con lo Zambia e lo Zimbabwe, a est con il Botswana, a sud-est e a sud con la repubblica Sudafricana, a ovest si affaccia sull'oceano Atlantico. 
Il territorio si può distinguere in tre regioni, procedendo dalla costa verso l'interno; la fascia litoranea, occupata dal deserto del Namib, si estende dal Cunene a nord all'Orange a sud, con una costa rettilinea, bassa e sabbiosa; la seconda fascia si eleva in terre alte che superano in alcuni punti i 2.000 m (monte Brandberg-2.606 m); la terza fascia è una successione di tabulati, gradualmente digradanti verso la depressione del Etosha Pan a nord e verso il deserto del Kalahari a est. 
I fiumi risentono dell'estrema aridità del clima e solo alcuni (Cunene, Orange e Okavango) hanno una portata relativamente regolare. Gli altri (tra cui lo Swakop e il Kuiseb) hanno un regime stagionale e rimangono asciutti per molti mesi l'anno. 
Il clima è arido, condizionato anche dalla corrente fredda del Bengala, e con precipitazioni prevalentemente estive, che aumentano dalla costa verso l'interno. 
La popolazione formata per circa l'80% da bantu, e da esigue minoranze di boscimani e ottentotti, a rischio di estinzione. 
La capitale è Windhoek, dove si accentrano attività industriali e commerciali, oltre a quelle amministrative. Altre cittadine sono Lüderitz, Walvisbaai e Swakopmund sulla costa, Tsumeb, Grootfontein, Okahandja, Keetmanshoop nell'interno. 
L'economia rimane sotto il controllo di un'esigua comunità bianca, che gestisce la produzione agricola destinata al mercato internazionale, le industrie e le risorse minerarie. 
L'agricoltura di sostentamento produce granoturco, miglio, sorgo, frumento. 
Più significativi sono l'allevamento, particolarmente quello ovino, e la pesca, per la quale il paese è tra i principali produttori del continente africano. 
La principale risorsa resta tuttavia lo sfruttamento minerario, specie dei diamanti; ingenti sono anche i giacimenti di rame, stagno, piombo, zinco, manganese, vanadio, ferro, tungsteno, argento e fosfati. 
L'industria manifatturiera, nel complesso modesta, annovera soprattutto impianti per la lavorazione dei prodotti dell'allevamento (caseifici e concerie), della pesca (conservifici e produzione di farina di pesce) e minerari. 
STORIA Tra la fine del XV e il XVIII sec. rare spedizioni europee, portoghesi e successivamente olandesi, s'avventurano sulle coste. Nel frattempo i bantu occupano il paese, respingendo i boscimani e i namaqua. Nel 1892 la Germania si assicura la dominazione della regione (con la sola eccezione di un'area ristretta divenuta colonia britannica nel 1878), che la chiama Africa del Sud-ovest. Nel 1904-1906 la Germania deve far fronte alla ribellione degli herero. Nel 1914-1915 l'Unione Sudafricana conquista la regione. Nel 1920 essa riceve il mandato dalla Società delle Nazioni. Due anni dopo la regione britannica viene unita all'Africa del Sud-ovest. 
Nel 1949 l'ONU rifiuta l'annessione della regione all'Unione Sudafricana, che conserva il suo mandato sull'area e vi estende il sistema dell'apartheid. Nel 1966 l'ONU revoca il mandato dell'Africa del Sud. Due anni dopo l'ONU cambia il nome di Africa del Sud-ovest in Namibia. L'Africa del Sud ignora questa decisione, ma non può impedire la formazione di un partito indipendentista, lo SWAPO (South West Africa People's Organization). Nel 1974 lo SWAPO inizia operazioni di guerriglia contro l'Africa del Sud. Nel 1988 vengono firmati accordi tra l'Africa del Sud, l'Angola e Cuba per il cessate il fuoco nel nord della Namibia. Questi accordi aprono la via all'indipendenza del territorio. Nel 1990 la Namibia diventa indipendente. Il leader dello SWAPO, Sam Nujoma diventa presidente della repubblica. 
Abitanti-1.540.000 
Superficie-824.290 km2 
Densità-1,87 ab./km2 
Capitale-Windhoek 
Governo-Repubblica parlamentare 
Moneta-Dollaro namibiano 
Lingua-Inglese, afrikaans tra i bianchi; dialetti bantu fra gli indigeni 
Religione-Protestante luterana, altre conf. cristiane, animista 


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