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Nepal Monarchia costituzionale dell'Asia centromeridionale; confina a nord con la Cina, a ovest, a est e a sud con l'India. 
Il paese occupa la sezione centrale dell'ampio versante meridionale dell'Himalaya e comprende nel suo territorio alcune delle cime più elevate del mondo: l'Everest (8.848 m), il Kanchenjunga (8.603 m), il Makalu (8.481 m) il Dhaulagiri (8.222 m) e l'Annapurna (8.078 m). Procedendo verso sud, i rilievi si fanno man mano meno elevati, pur sempre profondamente incisi da valli, dove scorrono fiumi e torrenti impetuosi (Karnali, Bheri, Gandk, Kosi), tutti affluenti del Gange. 
L'unica area pianeggiante del Nepal è rappresentata dalle estreme propaggini meridionali del paese, nella regione del Terai. 
Il clima è prevalentemente rigido nel nord, più temperato, influenzato dai monsoni, nella parte meridionale. 
La capitale è Katmandu, centro religioso, politico, culturale ed economico, famosa per i monumenti e i santuari; altri centri importanti sono: Patan, Moràng Biratnagar e Bhadgaon. 
Nonostante la limitata estensione delle terre coltivabili, l'agricoltura rimane la spina dorsale dell'economia nepalese. Un notevole impulso all'espansione agricola è venuto dalla riforma fondiaria, che ha parzialmente eliminato il latifondo, e dalla bonifica di vaste aree della pianura meridionale. Si coltivano il riso, il frumento e il miglio e si vanno diffondendo alcune colture industriali, come la canna da zucchero, il tabacco, la iuta e la colza. Nelle zone più elevate si raccolgono il mais, l'orzo, il grano saraceno e le patate. 
Importante è l'allevamento degli yak, che nelle zone più elevate costituiscono anche l'unico mezzo di trasporto, dei bufali, degli ovini e dei caprini. 
Le foreste sono ricche di essenze pregiate tropicali, di latifoglie e di conifere. 
Il Nepal è piuttosto povero dal punto di vista minerario (modesti giacimenti di mica, ferro, lignite e rame), ma dispone di un enorme potenziale idroelettrico, tuttora solo marginalmente sfruttato. 
Le attività manifatturiere comprendono soprattutto oleifici, zuccherifici, manifatture di tabacchi, birrifici, caseifici, impianti tessili, calzaturifici, cartiere. 
STORIA Tra il IV e l'VIII sec. i newar della vallata di Katmandu adottano la civiltà indiana. A partire dal XII sec. il resto del paese, salvo la vallata del nord, occupata dai tibetani, viene colonizzato poco a poco da indo-nepalesi. Tra il 1744 e il 1780 la dinastia di Gorkha unifica il paese. Nel 1816, con il trattato di Segowlie, essa deve accettare una specie di protettorato dalla Gran Bretagna. Tra il 1846 e il 1951 una dinastia di primi ministri, i rãnã, detengono il potere effettivo. Nel 1923 la Gran Bretagna riconosce formalmente l'indipendenza del Nepal. Nel 1951 Tribhuvana Bir Bikram (1911-1955) ristabilisce l'autorità reale. Dal 1955 al 1972 è re Mahendra Bir Bikram. Nel 1972 gli succede Birendra Bir Bikram. Nel 1990 questi autorizza la formazione di partiti politici. L'anno successivo si svolgono le prime elezioni pluraliste. Due partiti, il Congresso nepalese e il partito comunista dominano la vita politica. Alle elezioni del novembre 1994 il Partito comunista ha conquistato la maggioranza per il governo del paese. Nel 1997 si è formata una maggioranza di centro-sinistra. 
Abitanti-21.918.000 
Superficie-140.797 km2 
Densità-155,7 ab./km2 
Capitale-Katmandu 
Governo-Monarchia costituzionale 
Moneta-Rupia nepalese 
Lingua-Nepalese e dialetti tibetani 
Religione-Induista e buddhista e musulmana 


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