Enciclopedia

Nièvo, Ippòlito (Padova 1831-mar Tirreno 1861) Scrittore e patriota. Si laureò in legge a Padova nel 1855 e partecipò alla seconda guerra d'indipendenza. Fu tra i Cacciatori delle Alpi di G. Garibaldi in Trentino e prese parte alla spedizione dei Mille con il grado di colonnello. Morì nel naufragio della nave Ercole, in rotta da Palermo a Napoli. Le principali opere sono le poesie Versi (1854-1855), Le lucciole (1858), Gli amori garibaldini (1860), i racconti della raccolta Novelliere campagnolo (1855-1856), i romanzi Angelo di bontà (1856) e Il conte Pecoraio (1857) e il suo capolavoro Confessioni di un italiano (1867, pubblicato postumo con il titolo Le confessioni di un ottuagenario). Nel romanzo narrò le vicende, in parte autobiografiche, di Carlo Altoviti e del suo amore per la cugina Pisana, negli anni a cavallo tra il 1700 e il 1800, con le rivoluzioni politiche e sociali del tempo. 


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