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omeopatìa, sf. Metodo terapeutico basato sull'impiego di minime quantità di composti, di origine vegetale, animale o minerale, che, in dosi normali, produrrebbero effetti simili all'affezione da curare, secondo il principio che ogni malattia dovrebbe essere curata con agenti simili a quelli che l'hanno provocata. In questo modo, si provocherebbe l'insorgenza di una malattia più debole di quella originaria, stimolando le difese dell'organismo e la sua capacità di guarigione. Fu sviluppata dal medico tedesco S. Hahnemann verso la fine del XVIII sec. ed è tuttora praticata in molti paesi, nonostante non sia riconosciuta dalla medicina ufficiale. 


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