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Pechìno Capitale della Cina (6.800.000 ab., raggiunge gli 11.000.000 di abitanti considerando tutto l'agglomerato urbano), capoluogo della Regione del Nord, situata al bordo della pianura cinese, un centinaio di chilometri a nord del porto di Tianjin sul mar Giallo. Pechino è la città principale della Cina, sia in campo amministrativo e politico, sia per quanto concerne l'attività culturale, con la presenza di diverse università, istituti accademici e scientifici, musei, teatri e biblioteche. La città è divisa in due parti: la città tartara, con tre zone distinte racchiuse da mura una dentro l'altra (città proibita, imperiale ed esterna), e a sud la città cinese, a forma di rettangolo molto allungato. Anche l'economia vede la città ai vertici nazionali, sia del commercio sia dell'industria (in diversi settori, fra cui quello siderurgico, chimico, vetrario, petrolchimico, dell'abbigliamento, editoriale e cinematografico), sia dell'artigianato (orafo, dei mobili, di lacche e avorio, di rame e giada). Ricca di monumenti, è tuttora presente il palazzo imperiale edificato durante la dinastia dei Ming, racchiuso entro le mura della città proibita o purpurea, oltre a vari templi (della Terra, della Luna, del Sole, del Cielo, dell'Agricoltura, di Confucio) e a edifici situati nelle zone periferiche. Notevoli sono il palazzo d'Estate e le tombe dei Ming. L'insediamento originale risale al V sec. a. C. (Ch'i) e, dopo una distruzione subita nel III sec., diventò la principale città dello stato Yan (con il nome di Yanjing) nel periodo che va dal 440 al 220 a. C. Mantenne il suo predominio anche dopo la creazione dell'impero Qin (221 a. C.). Divenne poi la capitale meridionale del regno dei Liao (con il nome di Nanjing o capitale del Sud, nel X sec.). In seguito fu sotto il dominio dei mongoli (Gengis Khan la distrusse nel 1215), che con Qubilay la ribattezzarono Khanbalik (nel XIII sec.). Sotto la dinastia Yuan (1269-1368) la città si ampliò ulteriormente e sotto la dinastia Ming (1368-1644) assunse il nome di Beiping (pace del Nord) in quanto la capitale fu trasferita a Nanchino: tornò a essere capitale solo nel 1421, ribattezzata con il nome di Peking (Beijing, capitale del Nord). Sede preferita della dinastia Manciù (1644-1911), ha subito un grande declino in concomitanza di un altro trasferimento di capitale a Nanchino. Nel 1900 ci fu la rivolta dei Boxers e la città fu occupata da truppe internazionali. Dopo l'occupazione giapponese (1937) e la liberazione alla fine della seconda guerra mondiale, la città è divenuta capitale della Repubblica popolare cinese nel 1949, riacquistando il suo ruolo di egemonia. 


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