Enciclopedia

Pièro délla Francésca (Borgo San Sepolcro 1420 ca.-1492) Piero di Benedetto dei Franceschi detto Piero della Francesca. Pittore, la prima notizia certa sulla sua vita lo segnala a Firenze nel 1439, collaboratore di Domenico Veneziano. Lasciò Firenze dopo il 1540, portando con sé un'esperienza fondamentale che avrebbe elaborato in modo originale. Successivamente, fu attivo ad Arezzo fin verso il 1560 e poi a Urbino. La pittura di Piero della Francesca si contraddistingue per l'estremo rigore prospettico e matematico applicato alle sue opere, che risultano immerse in una luminosità solare, grazie al sapiente uso dei colori. La luce chiara individua ogni oggetto, ne evidenzia la forma e la posizione, dà all'osservatore una sensazione di certezza, di rigore, di concezione razionale, addirittura matematica, dello spazio, di percezione visiva completa e definitiva. Alla chiarezza contribuisce anche il colore che dà un volume concreto a oggetti e persone raffigurati. La rappresentazione acquista il senso di fenomeno al di fuori del tempo, in quanto infinitamente superiore al reale, lucidissima e priva delle tante incertezze del nostro occhio e della nostra memoria. Fra le sue opere Madonna della Misericordia (1445), Madonna col Bambino, sei santi, quattro angeli e il duca Federico da Montefeltro (1472-1474, Milano, Pinacoteca di Brera), Battesimo di Cristo (1440-1445), Flagellazione (1450-1460, Urbino, Galleria Nazionale delle Marche), La leggenda della vera Croce (1452-1460, ciclo di affreschi, Arezzo, San Francesco), Ritratto di Battista Sforza (Firenze, Galleria degli Uffizi), Ritratto di Federico da Montefeltro (Firenze, Galleria degli Uffizi). Piero della Francesca è anche autore di alcuni trattati teorici (De prospectiva pingendi, De quinque corporibus regolaribus). La sua influenza sulla pittura italiana è stata notevolissima. 
Piero della Francesca 
Opera di critica d'arte di R. Longhi (1927). 


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