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Rasputin (Pokrovskoe 1871-Pietrogrado 1916) Pseudonimo di Grigory E: Novych. Avventuriero russo molto potente alla corte della zarina Alessandra per sedicenti doti taumaturgiche. Per molto tempo influenzò la vita politica russa. Venne assassinato da un congiura di palazzo. Proveniente da una famiglia contadina, dopo una giovinezza dissoluta, si scoprì un'improvvisa vocazione alla vita mistica. Rozzo e illetterato, grazie alla sua personalità acquisì fama di santone e guaritore, suscitando l'interesse di alcuni alti prelati ortodossi che videro in lui un possibile strumento per influenzare lo zar e lo presero sotto la loro protezione. Nel 1907, durante un soggiorno a San Pietroburgo, fu introdotto alla corte dell'imperatrice Alessandra Feodorovna, con il pretesto di vegliare sulla cagionevole salute dello zarevic Alessio, affetto da emofilia; dopo l'apparente guarigione di quest'ultimo, acquistò la pressoché illimitata fiducia dello stesso zar Nicola II, che tramite la moglie prese l'abitudine di consultarlo nelle sue più importanti decisioni. La situazione critica nella quale la Russia venne a trovarsi alla fine del 1916 rese sempre meno tollerabile l'ingerenza di Rasputin negli affari di governo, suscitando forti pressioni presso lo zar perché fosse allontanato da corte. Un gruppo di congiurati, nell'estremo tentativo di salvare il prestigio della Corona e di sottrarre Nicola II all'influenza di Rasputin, attirarono quest'ultimo in un tranello e, dopo averlo avvelenato, lo finirono a colpi di pistola e di pugnale (1916). Il suo corpo, ripescato nella Neva fu fatto tumulare dalla zarina, poi venne bruciato e le ceneri furono disperse dai bolscevichi dopo la rivoluzione russa del 1917. 


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