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Róma (geografia) Città (comune di 1.507 km2 e 2.791.000 ab., CAP 00100, TEL. 06) capitale della Repubblica italiana, capoluogo della provincia omonima e del Lazio. Occupa ambedue le rive del Tevere in una zona collinare (i colli, monte Mario). Sede degli organi governativi italiani, del presidente della repubblica, di molti enti e di organismi internazionali. Sul suo territorio vi è la città del Vaticano, sede papale e stato autonomo. Tra le attività è particolarmente sviluppato il terziario e in genere il turismo. Sede di importanti industrie dell'abbigliamento, aeronautiche, edilizie, editoriali, grafiche, della plastica e del tabacco. Principale nodo di comunicazioni ferroviarie, stradali (strade consolari) e aeree (aeroporti Leonardo da Vinci e Ciampino). Sul suo territorio vi sono le stazioni climatiche di Fregene e Ostia. 
Storia, cultura e arte 
La nascita di Roma (753 a. C.) è avvolta da parecchie leggende. La più affascinante è quella tramandata da Livio e da Virgilio: dopo la caduta di Troia, Enea e alcuni superstiti fuggono dall'Asia Minore e approdano sulle coste del Lazio. Enea è accolto favorevolmente dal re indigeno, Latino, di cui sposa la figlia, Lavinia. La discendenza dell'eroe è numerosa, ma l'ultimo suo esponente, Amulio, prende il potere con la forza al fratello maggiore Numitore costringendo sua figlia Rea Silvia a farsi vestale. Rea Silvia è amata dal dio della guerra Marte, ma i loro due figli Romolo e Remo sono gettati nel fiume Tevere dal perfido Amulio. I due piccoli si salvano, sono allevati da una lupa e una volta cresciuti restituiscono il trono a Numitore. In seguito Romolo uccide Remo e fonda la città di Roma sul colle Palatino, nel luogo in cui avvenne il suo miracoloso salvataggio. Secondo i calcoli di Marco Terenzio Varrone, la città fu fondata il 21 aprile del 735 a. C. Anche il nome della città è avvolto dal mistero: gli storici concordano nell'escludere ogni riferimento al nome di Romolo e alla parola greca rhome, forza, ma suppongono che derivi dall'antico nome del Tevere, Rumon. Prescindendo dalla leggenda, gli storici attribuiscono la nascita di Roma alla fusione di insediamenti di pastori e contadini (Roma Quadrata). Tuttavia, alcuni elementi della leggenda trovano qualche collegamento con la storia, come la figura del primo re, Romolo, e la presenza della lupa, venerata come animale sacro caro al dio Marte dalle popolazioni del luogo. Roma è in seguito governata da una serie di re (sette per la leggenda), con l'alternanza di un re sabino e uno romano, fino agli ultimi tre, di origine etrusca. Attorno al 700 a. C. inizia il dominio della famiglia etrusca dei Tarquini, con Tarquinio Prisco, Servio Tullio e Tarquinio il Superbo, gli ultimi tre re di Roma. Sotto il regno degli etruschi, Roma conosce l'inizio di notevoli opere architettoniche, come il Circo Massimo e i portici del Foro. Il territorio di Roma si espande sui sette colli (Palatino, quello originale, Campidoglio, Celio, Aventino, Quirinale, Viminale ed Esquilino). La costruzione del tempio di Diana fa diventare la città un centro di culto e meta di pellegrinaggi. Il dominio crudele e tirannico di Tarquinio il Superbo, giunto al potere assassinando il suo predecessore, porta alla rivolta contro il dominio etrusco (509 a. C.), guidata da G. L. Bruto, alla caduta della monarchia e all'inizio della repubblica, retta dai patrizi. La lotta con le popolazioni etrusche prosegue per molti anni, e solo nel 396 a. C. gli etruschi vengono definitivamente sconfitti, con la caduta della loro capitale, Veio, distrutta da Furio Camillo dopo dieci anni di assedio. Nel 390 a. C. la città è invasa e distrutta dai galli senoni che, provenienti dalla città di Chiusi che avevano invano cinto d'assedio, hanno ragione della scarsa resistenza opposta dai latini sul fiume Allia. L'occupazione dei galli senoni dura solo sette mesi, che sono però di distruzione e rovina e segnano un momento di arresto nell'espansione dei domini di Roma. Nel 295 a. C. Roma conclude vittoriosamente la lotta contro il popolo dei sanniti e porta al consolidamento del suo dominio su gran parte dell'Italia centrale. La lotta contro i sanniti durò quasi cinquant'anni, nei quali si succedettero tre guerre (che iniziarono nel 343 a. C.). Dopo la terribile sconfitta delle Forche Caudine (321 a. C.), Roma riesce a cancellare per sempre l'indipendenza dei sanniti nella battaglia di Boviano (305 a. C.) e poi in quella decisiva di Sentino (295 a. C.). Roma scende in guerra contro Taranto e Pirro, re dell'Epiro (282-272 a. C.). Le sorti della guerra contro Pirro sono alterne, e Roma subisce anche dure sconfitte a Eraclea (280 a. C.) e Ascoli Satriano (279 a. C.). La vittoria a Maleventum (divenuto poi Benevento) convince definitivamente Pirro a lasciare l'Italia e ad abbandonare le sue mire espansionistiche. I confini del dominio romano si estendono all'Italia meridionale. L'espansione di Roma si estende oltre mare: le tre guerre puniche la vedono contrapposta ai cartaginesi per il predominio sul Mediterraneo. Dopo la prima guerra (264-241 a. C.) Cartagine perde la Sicilia. La seconda guerra punica (218-210 a. C.) si conclude con la rinuncia di Cartagine a ogni suo possesso nel Mediterraneo, mentre la terza guerra (149-145 a. C.) porta alla completa distruzione della città di Cartagine. La Spagna è la prima provincia annessa; Roma conquista quindi l'Istria, la Dalmazia, la Grecia e le coste africane. Tra le principali costruzioni dell'epoca romana preimperiale si ricordano il tempio della Concordia, le mura serviane, la via Appia, l'acquedotto, il tempio del Circo Flaminio, di Giove Satore e Giunone Regina, della Magna Mater. I crescenti disagi sociali culminano nell'uccisione dei fratelli Gracchi, fautori delle riforme agrarie a favore dei plebei, per ordine del senato. Segue un periodo di guerre civili, che vede la rivalità tra Mario (esponente democratico) e Silla (aristocratico) e che porta alla dittatura di quest'ultimo per un periodo di tre anni (82-79 a. C.). Il periodo che va dal 60 al 51 a. C. è contraddistinto dal primo triumvirato a opera di Pompeo, Cesare e Crasso. Tutti e tre si erano già messi in luce in imprese militari che avevano procurato loro fama e appoggio politico. Pompeo si era distinto in Spagna, mentre Crasso aveva sconfitto Mitridate. Quando nell'estate del 60 a. C. stringono l'alleanza con Cesare, inizialmente segreta, danno inizio a una crescente concentrazione di potere nelle loro mani, annullando di fatto l'autorità del senato (come testimonia l'esilio di Cicerone e di Catone). Cesare si fa proclamare proconsole della Gallia per cinque anni, dopo averla conquistata (51 a. C.) con una fortunata campagna militare. Giulio Cesare passa armato il Rubicone, che segna il confine tra la Gallia Cisalpina e Roma, ed entra nella città occupandola (49 a. C.). Morto nel frattempo Crasso, Cesare si trova ad affrontare solo Pompeo, che viene sconfitto nella battaglia di Farsalo e cade vittima di un tradimento. È il primo passo verso la dittatura a vita di Cesare che inizia cinque anni più tardi (44 a. C.), ma che dura solo un mese, rimanendo poi vittima della congiura di Bruto e Cassio. La morte di Cesare dà vita al secondo triumvirato tra Antonio, Lepido e Ottaviano, il futuro Augusto. Augusto diventa il primo imperatore di Roma, terminando la lunga serie di contrasti e guerre civili. 
Ha inizio il periodo imperiale e di massima espansione dei territori di Roma, che comprendono tutto il bacino mediterraneo. Il regno di Augusto dura ventisette anni e segna l'inizio di un profondo rinnovamento sociale ed economico. Il fasto del suo regno è ricordato da monumenti importanti e opere di ingegneria che resistettero nei secoli. Il cristianesimo si è già introdotto nell'impero romano, e nel 65 iniziano le persecuzioni dei fedeli a opera di Nerone, imperatore dal 54 al 68. L'anno precedente un violento incendio distrugge parte di Roma e la responsabilità viene fatta ricadere sui cristiani, anche se molto probabilmente è dello stesso Nerone. Due anni dopo i santi Pietro e Paolo vengono condannati a morte e giustiziati a Roma. Sotto i primi imperatori si costruirono il tempio di Apollo, il foro a Marte Ultore (42 a. C.), l'Ara Pacis (13 a. C.) e il Pantheon, la Domus Tiberiana, l'acquedotto Claudio e dell'Aniene, la Domus Aurea di Nerone e i successivi ampliamenti dei Fori, del Colosseo, del tempio della Pace, dell'arco di Tito e delle terme, la ricostruzione del Tempio Capitolino e del tempio Vespasiano, il palazzo di Domiziano, il foro e i mercati di Traiano nonché la colonna omonima. Con Adriano si ricostruì il Pantheon (115) e si edificarono i templi di Venere e di Castore e Polluce. Fra le opere dei successori sono da ricordare le mura e la colonna aureliane, le terme antoniniane, l'arco di Settimio Severo, le terme di Diocleziano, la basilica di Massenzio, l'arco di Costantino. La morte di Commodo (192), ultimo imperatore degli Antonini, dà origine a una serie di guerre civili, terminata con la nascita del dominio della stirpe dei Severi. Sotto quest'ultima, l'impero conosce un periodo di profonde lotte interne e di anarchia, in parte dovute al peso crescente dei corpi militari, e le prime minacce dei barbari a nord e dei persiani a est. L'impero sotto Diocleziano conosce un ventennio di pace, viene ristrutturato e diviso in impero orientale e occidentale. L'opera di Diocleziano consente di rallentare la decadenza dell'impero, che trova maggiore unità e forza, nonostante la divisione, che ha un valore prevalentemente amministrativo. Il potere assume una forma di tetrarchia, con due augusti assistiti da due cesari. Finché Diocleziano riesce ad assumere un ruolo preminente nella tetrarchia, il potere politico viene saldamente amministrato, ma in seguito all'abdicazione di Diocleziano, Roma conosce un nuovo periodo di guerre civili. Artisticamente dopo il II sec. vari edifici pagani vengono impiegati per il culto cristiano: Santa Cecilia, San Clemente, Santa Costanza, Santa Maria ad Martyres, Santa Maria antiqua, Santa Prudenziana, Santa Sabina, Santi Cosma e Damiano ecc. Inoltre si scavano le catacombe e si costruiscono nuove chiese e basiliche, fra cui San Pietro (330 ca.) e San Paolo fuori le Mura (380). Costantino, sconfiggendo Massenzio a Ponte Milvio (312), si impadronisce del potere e ridona un periodo di pace ed equilibrio. L'anno successivo (313) emana l'editto di Milano che sancisce la definitiva affermazione del cristianesimo nell'impero romano. Sette anni più tardi inizia la costruzione della prima chiesa di San Pietro. Costantino porta la capitale a Bisanzio (326), togliendo definitivamente a Roma la centralità e l'importanza che aveva avuto fino a quel momento. In precedenza, la capitale era già stata spostata a Ravenna e a Milano. Ha inizio per Roma un periodo di decadenza, accelerato dalle invasioni barbariche che si susseguono sempre più violente e minacciose. Alarico, re dei visigoti, invade e saccheggia Roma nel 410; è dall'invasione dei galli senoni, circa 800 anni prima, che Roma non conosce l'onta della sconfitta entro le proprie mura. Seguono poi le incursioni di Attila e di Genserico (vandali), che mettono fine alla fama e leggenda di invulnerabiltà della città di Roma ai saccheggi e alle devastazioni. Nel 476 cade l'impero romano d'occidente, mentre quello d'oriente o impero bizantino, ormai organismo politico completamente svincolato da quello occidentale, sopravvive per oltre quasi 1.000 anni, fino cioè alla resa di Costantinopoli ai turchi (1453). In occidente, Odoacre, re barbaro, depone Romolo Augustolo, ultimo imperatore, e rimanda a Costantinopoli le insegne dell'impero. Segue un periodo di miserie e carestie che restringe la parte abitata di Roma alla sola zona racchiusa dall'ansa del Tevere; l'epidemia di peste riduce la popolazione a poche migliaia di abitanti. Dalla caduta dell'impero romano, Roma è governata indirettamente dai papi bizantini, che fanno sentire la loro supremazia in campo spirituale e temporale. Nel 726 termina il dominio indiretto di Bisanzio su Roma, che si rifiuta di applicare le leggi iconoclaste imposte dai papi d'oriente, ottenendo l'appoggio dai longobardi, e in particolare del loro re Liutprando, che fa anche delle concessioni territoriali. Le donazioni di Sutri e della zona dei Quattro castelli costituiscono il primo nucleo dello stato pontificio. Il giorno di Natale dell '800 in San Pietro papa Leone III incorona Carlo Magno imperatore del Sacro Romano Impero. È l'epilogo dell'alleanza del papato con Carlo, re dei franchi, per contrastare il predominio dei longobardi. Il dominio dei Carolingi prosegue fino alla fine del secolo, quando la lotta per il potere si rende molto cruenta; Roma viene governata anche da due donne, Teodora e Marozia, che si succedono al dominio dei duchi di Spoleto. Contemporaneamente all'epoca carolingia inizia la formazione di uno stile propriamente romano (San Marco, Santa Prassede, Santa Maria in Domnica, Santa Cecilia). L'imperatore Ottone I di Sassonia, invitato da papa Giovanni XII desideroso di contrastare il potere dell'aristocrazia romana, dà inizio alla supremazia tedesca su Roma (961), con le dinastie di Sassonia e Franconia, che durarono per più di un secolo. In questo periodo si assiste a una notevole riaffermazione del potere imperiale su quello del papato, sancito anche dal diritto Privilegium Othonis, in cui si afferma che il papa non può essere eletto senza il consenso dell'imperatore e stabilisce la presenza di un rappresentante dell'imperatore a Roma. 
Nel tentativo di ridurre l'influenza imperiale su Roma, papa Niccolò II nel 1059 apre il concilio in cui si fissano le regole per l'elezione del papa senza l'intervento dell'imperatore. Da qui ha inizio una violenta lotta di potere (lotta delle investiture) che coinvolse l'aristocrazia romana, il papato e l'impero. Nel 1143 nasce il comune, indipendente dal potere ecclesiastico, e fondato da Arnaldo da Brescia. Quest'ultimo è a capo di un senato, un parlamento popolare che vede la partecipazione al potere di una parte dei ceti medi. Tuttavia il comune dura solo dieci anni circa, e alla morte di Arnaldo da Brescia Roma fa atto di sottomissione al papato. Anche quando cerca successivamente di svincolarsi da questa supremazia, le sorti della città non sono più fortunate, perché è costretta a cedere a Federico Barbarossa. La pace di Costanza (1183) segna la definitiva vittoria del papato sull'impero e il comune di Roma si consegna definitivamente nelle mani di papa Clemente III. Segue un periodo di rinascita e progresso, anche culturale, con la presenza di grandi artisti a Roma, come Giotto e Arnolfo di Cambio. La città continua a essere impreziosita da capolavori fino al periodo della cattività avignonese: San Clemente, San Lorenzo fuori le Mura, Santa Maria in Cosmedin, Santa Maria in Trastevere, Santa Maria Maggiore, Santa Maria Sopra Minerva, Santi Giovanni e Paolo, con vari chiostri, mosaici e affreschi. Papa Clemente V porta nel 1309 la sede del papato ad Avignone; il vuoto di potere lasciato dal papato incoraggia le lotte interne, tra le quali si ricorda anche una rivolta popolare contro i ceti nobili di Roma guidata da Cola di Rienzo (1347). Il suo tentativo di ripristinare la Repubblica di Roma dura pochi anni, travagliati anche dall'epidemia di peste; nel 1377 papa Gregorio XI ritorna a Roma. Nel periodo che va 1378 al 1417 si verifica il primo grande scisma: si hanno contemporaneamente due Papi, uno insediato a Roma e l'altro ad Avignone. Nel 1409 le lotte portano anche a un terzo papa, eletto a Pisa. Una serie di guerre civili e religiose segnano la città di Roma, teatro di scontro delle opposte fazioni; per un breve periodo di tempo, la città è costretta anche a subire la tutela del re di Napoli Ladislao. Nel 1420 l'elezione di papa Martino V al concilio di Costanza pone fine alle lotte e ristabilisce la supremazia pontificia sulla città. Sotto il suo pontificato, durato circa un decennio, Roma conosce l'inizio dello splendore artistico che la porterà ai fasti del rinascimento. Il papa concentra sempre più il potere nelle sue mani, lasciando poca autonomia al comune. In seguito si verificano anche alcune rivolte intese a una richiesta di maggiore autonomia dal potere del papato (la rivolta di Niccolò Fortebracci, di Porcaro e i moti dei Colonna). Nel 1447 l'elezione di papa Niccolò V trasforma Roma in una delle città più belle del mondo. I migliori artisti vengono chiamati per decorare la città e la Biblioteca Vaticana diventa un patrimonio nazionale di cultura. Bramante, Raffaello e Michelangelo contribuiscono con il loro genio a fare di Roma la capitale dell'arte. Nel 1506 papa Giulio II pone la prima pietra per la costruzione della nuova basilica di San Pietro, dopo che la vecchia era stata demolita circa cinquant'anni prima per ordine del suo predecessore. La basilica verrà completata solo nel secolo successivo, dopo che molti grandi artisti si succedettero alla direzione dei lavori (prima Bramante, poi Raffaello e Michelangelo). Nel 1527 i lanzichenecchi compiono il sacco di Roma: in seguito alle lotte tra Carlo V e Francesco I per il dominio sull'Italia, le milizie imperiali all'alba del 6 maggio cingono d'assedio la città e, incuranti delle offerte di danaro di papa Clemente VII, sferrano il terzo attacco che porta alla distruzione di molte opere artistiche e causa circa 20.000 vittime. Il papa si rifugia a Castel Sant'Angelo. La risposta della chiesa cattolica alla riforma luterana culmina con la controriforma. La restaurazione cattolica comincia a incidere anche sulla città: il culto assume manifestazioni sempre più solenni, gli ebrei vengono isolati nel ghetto (1555) e le persecuzioni contro gli eretici si fanno più violente: il filosofo Giordano Bruno viene arso sul rogo (1600) e Galileo Galilei è condannato alla prigione a vita e costretto all'abiura nel 1633. Nel 1568 vengono iniziati i lavori della chiesa del Gesù, fatta costruire dai gesuiti, prima testimonianza del barocco. L'ordine dei gesuiti fu fondato da Sant'Ignazio di Loyola, giunto pochi anni prima (1537) dalla Spagna. La fine del XVI sec. e la prima metà del XVII vedono l'affermarsi di artisti illustri come il Caravaggio, Gian Lorenzo Bernini, Annibale Carracci e Francesco Borromini. Roma fu meta anche di artisti stranieri, come Diego Vel´squez, che vi si recò per ammirare le opere del Vaticano, e Rubens, che arrivò da Anversa per studiare. Viene completata la basilica di San Pietro (1626). Altre opere d'arte nascono in questi anni, come gli affreschi di palazzo Farnese (Carracci) e piazza Navona (Bernini). Anche la musica trova un rappresentante fondamentale in Giovanni Luigi da Palestrina, nominato organista e maestro del coro del Vaticano e considerato il massimo esponente della polifonia sacra rinascimentale. La vita culturale è accesa dalla venuta a Roma (palazzo Corsini) della regina Cristina di Svezia (1655), che abdica e si converte al cattolicesimo e fonda un circolo di scienze e lettere (che in seguito diviene l'Accademia L'Arcadia). La venuta di Cristina di Svezia a Roma promuove i primi passi di Angelo Corelli, tra i massimi esponenti del barocco musicale italiano, al quale viene commissionato un concerto per la regina Cristina. Nel 1797 Napoleone Bonaparte occupa Roma: la presenza dell'esercito francese incide notevolmente sulla vita della città. Un anno dopo nasce la Repubblica romana, papa Pio VII viene deportato in Francia e molti tesori artistici di Roma vengono spogliati e portati all'estero. Nel settembre 1799 la repubblica muore definitivamente, sotto la restaurazione del potere pontificio. Il potere pontificio è di nuovo interrotto dal dominio napoleonico nel 1808; i francesi invadono ancora l'Italia, occupano tutti gli stati pontifici e annettono Umbria e Lazio all'impero di Napoleone. Anche la città di Roma viene invasa e occupata. Pio VI, le cui milizie erano state sconfitte a Savona e a Fontainebleau, ripara a Parigi in esilio. Nel 1814 Pio VII ritorna a Roma, con conseguente restaurazione del potere pontificio. Negli anni che seguono Roma è precorsa da un notevole fermento culturale e politico, si affermano le idee liberali e la fondazione di sette come la carboneria, nettamente contrarie al potere della chiesa. I primi moti si hanno nel 1825, seguiti da un'insurrezione nel 1830 e da moti liberali l'anno successivo. I moti rivoluzionari del 1848 costringono Pio XI (proclamato papa solo due anni prima), a concedere la costituzione e a fuggire a Gaeta. Viene quindi proclamata la Repubblica romana, che ha vita breve (febbraio 1849-aprile 1850). Pio XI, con l'aiuto dell'esercito francese, fa ritorno a Roma, ma si trova ad affrontare l'attività di gruppi politici apertamente democratici e i sostenitori di Vittorio Emanuele II, re del Piemonte. Nel 1860 Garibaldi, con lo sbarco in Sicilia dei suoi Mille, dà inizio alla conquista di Sicilia e Napoli. Lo stato pontificio viene ristretto ai soli sobborghi di Roma. Un anno dopo nasce il regno d'Italia con capitale Torino: il primo re è Vittorio Emanuele II, e nasce il primo parlamento italiano. Tra i parlamentari più illustri anche il musicista Giuseppe Verdi. 
Il 20 settembre 1870 con la breccia di porta Pia i bersaglieri, corpo di assalto dei Savoia, entrano in Roma e si ha la fine del dominio pontificio, ristretto al solo territorio del Vaticano. Le difficili relazioni tra stato e chiesa trovano una soluzione solo molti anni più tardi, con i patti lateranensi (1929) che regolano i rapporti tra stato e chiesa. Un anno dopo la presa di Roma, la città è proclamata capitale del regno d'Italia. Ha inizio un periodo di notevole crescita demografica e urbanistica. Durante la seconda guerra mondiale la città di Roma subisce rovinosi bombardamenti a opera degli aerei americani nel luglio e nell'agosto del 1943. Dopo l'armistizio, Roma viene occupata dai tedeschi, nonostante la proclamazione di città aperta a opera di Pio XII, che comunque la pone al riparo dalla completa distruzione delle inestimabili opere artistiche. Durante l'occupazione tedesca, la città è sede dell'organizzazione di importanti attività della resistenza, con la costituzione del Comitato di liberazione nazionale. Nel giugno 1944 le truppe americane liberano Roma. Nel dopoguerra Roma vive un momento magico, dal punto di vista culturale e artistico. Cresce a livello internazionale la scuola del cinema: Cinecittà, fondata nel 1937, negli anni '50 e '60 conosce la celebrità, con film internazionali come Ben Hur, Spartacus, e i film dei maestri italiani (Fellini con La dolce vita, 1960, e Roma, 1972). Roma diventa la capitale anche della moda. In questi anni termina anche la costruzione dell'EUR, moderno complesso urbanistico alle porte di Roma. L'importanza della città viene affermata in campo internazionale dal trattato di Roma del 1957, che pone le basi per il Mercato Comune Europeo. Altro evento che colloca la città al centro dell'attenzione mondiale sono le Olimpiadi (1960). Nel 1978 Karol Wojtila è proclamato papa con il nome di Giovanni Paolo II: è il primo papa straniero dal 1522, anno in cui divenne papa il fiammingo Adrian Floriszoon (Adriano VI). Tre anni dopo la sua proclamazione, Giovanni Paolo II è ferito in un attentato in piazza San Pietro. 
Provincia di Roma 
Si estende (5.353 km2 e 3.789.000 ab.) in una pianura (campagna romana) solcata dal Tevere e racchiusa da rilievi (monti della Tolfa, Sabatini, Sabini, Prenestini, colli Albani). Vari sono i laghi (Bracciano, Albano, Nemi) di origine vulcanica. A ovest si estende la costa con i porti di Anzio, Civitavecchia e Nettuno. La pianura, un tempo malsana, è stata oggetto di bonifica e convertita in terreno agricolo (cereali, ortaggi, foraggi). Sui pendii dei colli si coltivano le viti, gli olivi e gli alberi da frutta. Allevamenti ovini e bovini e conseguente industria casearia. Le industrie hanno sede prevalentemente a Roma e a Pomezia: sono presenti attività alimentari ed enologiche. Altri agglomerati urbani: Anzio, Civitavecchia, Ostia, Rocca di Papa, Tivoli, Velletri. Assai intenso è il turismo per i richiami storici e archeologici. 


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