Enciclopedia

Ruhr Fiume tedesco (235 km) della Renania Settentrionale-Westfalia, affluente destro del Reno. 
Bacino della Ruhr 
Con questo nome viene definito il distretto carbonifero e siderurgico (4.600 km2 e 6.000.000 di ab.) che si estende nella Westfalia meridionale sui bacini dei fiumi Ruhr e Lippe. Lo sviluppo del distretto è dovuto essenzialmente allo sfruttamento del carbone che costituisce la principale risorsa economica della zona. Lo sfruttamento del bacino fu alla base del grande sviluppo economico prima della Prussia e poi del Secondo e Terzo Reich. Malgrado la distruzione di gran parte degli impianti industriali durante la seconda guerra mondiale e le notevoli restrizioni imposte dagli alleati, la Ruhr conobbe negli anni successivi un notevole sviluppo. L'industrializzazione del bacino della Ruhr ebbe inizio nella seconda metà del XIX sec. ma fu nei primi anni del XX sec. che, attraverso una politica mirata e pianificata, con la costruzione di stabilimenti e di alloggi per gli operai, divenne il più moderno e immenso agglomerato industriale europeo. Nella zona della Ruhr sono sorti importanti centri abitati come Bochum, Dortmund, Duisburg, Essen, Hagen, Oberhausen, Gelsenkirchen. Queste città costituiscono il centro dell'industria pesante: in esse intorno alle miniere di carbone si concentrano acciaierie, cokerie, laminatoi. Altre industrie presenti nella zona sono quelle chimiche, del vetro, delle ceramiche, alimentari e di produzione di beni di consumo. Nel bacino si trovano alcune delle più grandi centrali termoelettriche della Germania: Goldesberg, Weisweiler, Fortuna. Data la forte presenza di stabilimenti chimici e siderurgici, la Ruhr ha conosciuto un elevato tasso di inquinamento atmosferico e idrico; oggi però, scrupolosi controlli e una serie di norme hanno permesso di migliorare le condizioni ambientali della regione. Nelle periferie delle città della Ruhr risiedono grosse comunità di immigrati turchi, giunti in Germania negli ultimi decenni; essi forniscono la manodopera per le attività piu faticose e meno remunerative. 
Questione della Ruhr 
Diretta conseguenza del mancato pagamento, da parte della Germania, dei danni di guerra stabiliti dal trattato di Versailles; la Francia d'accordo con il Belgio decise di occupare, nel 1921, le città di Dusseldorf, Duisburg, e Ruhrort a titolo di risarcimento. Pur vedendo occupate le proprie città, i tedeschi non modificarono la propria posizione e così gli alleati franco-belgi, d'accordo con gli italiani e nonostante l'opposizione della Gran Bretagna (gennaio 1923), decisero di occupare e assumere il controllo di tutte le fabbriche del bacino della Ruhr. L'occupazione provocò la resistenza passiva della popolazione tedesca e gli scioperi dei minatori e dei ferrovieri. Tutti i proventi economici che venivano dalle industrie e dai dazi doganali andarono in conto riparazioni. Diretta conseguenza di questo fu il crollo monetario tedesco che costrinse il primo ministro Stresemann a cedere (settembre 1923). Dopo gli accordi di Londra (agosto 1924), la Ruhr fu evacuata. L'umiliazione subita dalla Germania, le sofferenze che accompagnarono in seguito la popolazione e le tendenze separatiste alimentate dai francesi favorirono il sorgere e lo sviluppo del nazionalsocialismo hitleriano, senza che da tutto ciò la Francia traesse i benefici e i vantaggi che si era ripromessa. Dopo la seconda guerra mondiale (1948), Belgio, Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi stabilirono un nuovo statuto per la zona della Ruhr (conferenza di Londra) e istituirono l'Autorità internazionale della Ruhr, incaricata di distribuire il carbone, il coke e l'acciaio tra la Germania e gli altri Paesi (dal 1949). Con l'ingresso della Germania nella Comunità europea questo organismo venne sciolto. 


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