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Suez Città dell'Egitto (327.000 ab.) fondata intorno al XV sec., affacciata sul canale omonimo, sul mar Rosso, capoluogo del governatorato di Suez. Le principali risorse economiche derivano dal settore industriale (tessile, chimico, meccanico) e dalle raffinerie di petrolio (oleodotto Suez-Il Cairo). Importante nodo ferroviario e stradale è sede di un aeroporto. Il porto è situato più a sud della città vera e propria, su un isolotto unito alla terra ferma. 
Canale di Suez 
Corso d'acqua artificiale di 169 km che, da Porto Said a Suez, collega il Mediterraneo con il mar Rosso. Ha una larghezza di 190 m e una profondità massima di 16,10 m. Il primo tentativo di aprire una via navigabile attraverso l'istmo risale, anticamente, al 600 a. C. quando il faraone Nechao II fece costruire un canale (detto dei faraoni) tra il Nilo, il lago Timsah e il mar Rosso, che fu poi ripreso da Dario e dai Tolomei. Questo canale, migliorato da Traiano, perse progressivamente importanza finché, essendosi insabbiato, nel 776 venne definitivamente abbandonato. I primi progetti del canale furono fatti dai veneziani nel XVI sec.; solo nel 1854 il kedivè d'Egitto Said firmò a F. M. de Lesseps la concessione per l'inizio dei lavori di scavo, approvando anche gli statuti della Compagnia universale del canale di Suez. Dopo la stipula dell'accordo, iniziò una sottoscrizione per la raccolta dei fondi e nel 1859 iniziarono i lavori, guidati dall'architetto L. Negrelli; l'opera venne ultimata il 27 novembre del 1869. Negli anni successivi, la Gran Bretagna, sfruttando la grave situazione economica nella quale si trovava il kedivè Ismail, rilevò le sue azioni, divenendo così parte integrante della Compagnia del canale. Riducendo consistentemente la rotta tra Londra e Bombay, il canale finì per rivestire un'importanza enorme da un punto di vista economico e politico, tanto da segnare in modo marcato tutta la politica inglese nel Medio Oriente. Il canale svolse anche un ruolo strategico durante le due guerre mondiali e fu per assicurarsi le comunicazioni attraverso il canale e il rifornimento di petrolio, che il governo inglese condusse nel periodo tra le due guerre mondiali una politica di alleanza militare con gli stati del Vicino Oriente (Iraq, Transgiordania ecc.) cercando di costruirvi basi navali. Il trattato anglo-egiziano del 1936 assicurò alla Gran Bretagna il controllo del canale per vent'anni. Durante la seconda guerra mondiale il canale fu uno degli obiettivi delle forze dell'Asse durante l'offensiva di Rommel in Libia, che incontrò la resistenza di Montgomery a El-Alamein. Il predominio inglese venne successivamente contestato dai governi egiziani alla fine della seconda guerra mondiale; nel 1956 Nasser decise di nazionalizzare il canale, provocando l'intervento armato di Francia e Inghilterra, contro il quale si pronunciarono USA e URSS. Chiuso nel 1967 in seguito alla guerra dei sei giorni, fu riaperto al traffico solo nel 1975 dall'Egitto, nel frattempo rientrato in possesso del canale. 


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