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Tasmania Stato federato dell'Australia (451.000 ab.). Capoluogo Hobart. Il territorio, ricoperto da estesi boschi, è costituito da un'isola che è separata dall'Australia dallo stretto di Bass e che si estende a sud-est del continente stesso per 67.800 km2. Ha forma triangolare con vertice rivolto verso sud e coste movimentate e presenta una vasta zona occupata da un altopiano a 1.200-1.500 m di altezza (monte Ossa). I fiumi, come il Derwent che è il principale, non sono molto lunghi ma sono ricchi di acque e alimentano numerosi impianti idroelettrici. Nelle scarse zone pianeggianti è praticata l'agricoltura con coltivazione di cereali, patate, luppolo, ortaggi e frutta. Molto attivo l'allevamento di ovini (lana) e bovini da latte. Importante l'attività estrattiva di zinco, rame, stagno, tungsteno, ferro, piombo. Le maggiori industrie sono metalmeccaniche, alimentari (lattiero-casearia), cartarie e del legno. Una buona risorsa economica è rappresentata dal turismo. Le maggiori città, oltre alla capitale sono: Launceston, Devonport, Burnie e Ulverstone. Abitata da melanesiani fin dall'antichità, l'isola fu scoperta da Tasman nel 1642. A partire dal 1807 fu occupata stabilmente dagli inglesi che vi stabilirono una colonia penale. Fino al 1825 fu una dipendenza della Nuova Galles, da dove provennero numerosi coloni bianchi (allevatori, forzati) che sterminarono quasi completamente gli indigeni, rinchiudendo i pochi superstiti in riserve, nelle quali si estinsero. Nel 1852 le deportazioni terminarono e nel 1856 la Tasmania ebbe un governo autonomo. Entrò a far parte della Federazione australiana nel 1901. 


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