Enciclopedia

Tolstoj, Lev Nikolaevic (Jasnaja Poljana 1828-Astapovo 1910) Scrittore russo. Di famiglia nobile, passò una giovinezza irrequieta. Non portò a termine gli studi di giurisprudenza, si arruolò nell'esercito e combatté nel Caucaso e in Crimea (1851-1856). A tali esperienze si ispirano i primi racconti, tra cui vi sono La tempesta di neve (1856), Racconti di Sebastopoli (1856) e I cosacchi (1863). Ritiratosi nella tenuta paterna, fondò e diresse una scuola basata su principi didattici innovativi e si dedicò alla stesura delle sue opere. Considerato il maggiore scrittore russo del XIX sec., descrisse con chiarezza e incisività la separazione tra il mondo dei contadini e quello dei proprietari, indicando il nuovo corso storico. Polemico nei confronti del mondo dell'alta società, dopo contrasti e crisi interiori, si accostò al cristianesimo e basò la sua vita sulla fiducia nella redenzione attuata mediante l'amore e il perdono. Le sue crisi spirituali e il suo misticismo traspaiono nelle sue opere, tra le quali la trilogia autobiografica Infanzia (1852), Adolescenza (1854) e Giovinezza (1857); i romanzi Guerra e pace (1864-1869), il suo capolavoro, Anna Karenina (1873-1877), Resurrezione (1899); i racconti La morte di Ivan Ilic (1886) e La sonata a Kreutzer (1889); i drammi La potenza delle tenebre (1886) e Il cadavere vivente (1900) e i libri Saggio di teologia dogmatica (1879-1880) e Cos'è l'arte (1897). 


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