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Varsàvia Città capitale della Polonia (1.650.000 ab.), capoluogo del voivoidato omonimo (2.409.000 ab.), posta sulle due rive della Vistola a monte della confluenza col Bug. Porto fluviale, è il principale centro economico, culturale e amministrativo del paese. Ha industrie metallurgiche, siderurgiche, meccaniche, elettrotecniche, farmaceutiche, chimiche, grafico-editoriali, alimentari, della gomma, del cemento, ottiche, del vetro, della porcellana e del mobilio. Residenza dei duchi di Masovia (XIII sec.), divenne la sede per l'elezione dei re di Polonia. Nel 1595 Sigismondo III la eresse a capitale al posto di Cracovia. Ebbe un periodo di grande sviluppo economico fino alla guerra dei Trent'anni (1630-1648). Ripresasi dopo la guerra ebbe un altro periodo fiorente sotto Stanislao Augusto (1764-1795). Nel 1795 fu occupata dai russi fino al 1806, anno in cui fu conquistata da Napoleone, che la proclamò capitale di granducato. Col congresso di Vienna (1815) divenne capitale del regno di Polonia sotto la sovranità della Russia. Durante la prima guerra mondiale fu occupata dai tedeschi e nel 1919 divenne capitale della Repubblica polacca. Fu distrutta dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Il 17 gennaio 1945 vi entrarono le truppe sovietiche. Conserva la cattedrale di San Giovanni (XIV sec.), il castello Reale (XIII sec., ricostruito nel XVII-XVIII sec.), alcune chiese ed edifici rinascimentali, barocchi e neoclassici. Dal 1818 è sede universitaria. 
Patto di Varsavia 
Alleanza militare contrapposta alla NATO stipulata il 14 maggio 1955 tra gli stati comunisti d'Europa a esclusione della Iugoslavia. Nel 1963 vi aderì l'Albania. Si sciolse nel 1991. 


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