Enciclopedia

Vérga, Giovànni (Catania 1840-1922) Scrittore italiano. Di famiglia nobile, Verga ebbe la sua formazione a Catania, ove si iscrisse a legge, che abbandonò quasi subito per dedicarsi alla letteratura. I suoi primi scritti (I carbonari della montagna; Sulle lagune, 1862-1863) sono pervasi da enfasi patriottica. Nel 1865 si trasferì a Firenze, dove compose Una peccatrice (1866) e Storia di una capinera (1871). Passò poi a Milano dove venne a contatto con i principali esponenti della scapigliatura. Verga, considerato uno dei maggiori rappresentanti del verismo, pubblicò proprio a Milano le sue più importanti opere veriste, il bozzetto Nedda (1874), le novelle Vita dei campi (1880) e Novelle rusticane (1883), i romanzi I malavoglia (1881) e Mastro don Gesualdo (1889) che dovevano far parte di un ciclo di cinque opere, I vinti, di cui scrisse ancora solo l'inizio della terza, La duchessa di Leyra (1893). L'arte di Verga è tesa a rappresentare il mondo della gente comune, sempre in lotta con il destino avverso, a cui soccombe ogni volta che vuole sottrarsi ai vincoli della tradizione e che è condannata alla solitudine. Il suo stile, arditamente innovativo, ricalca i moduli del parlato e le misere condizioni di vita del popolo, soprattutto siciliano. Altre opere importanti sono Cavalleria rusticana (1884), In portineria (1885) e Dal tuo al mio (1903). 


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