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Baghdad Capitale dell'Iraq (3.854.000 ab.) e capoluogo del governatorato omonimo, sulle rive del fiume Tigri. Fervente centro commerciale e amministrativo del paese, è importante zona di transito per le comunicazioni ferroviarie (importante la linea progettata nel 1888 dai tedeschi e completata nel 1940, che la collega a Istanbul e Bassora), stradali e aeree. Sviluppate le industrie agroalimentari, meccaniche, petrolchimiche, del cemento, del tabacco e i lanifici. Ricco artigianato di stoffe, gioielli e oggetti in cuoio. Sede dell'università di Baghdad e di quella teologico-giuridica Mustansiriyyah del 1233. Edificata nel 762 sotto il califfo al-Mansur, vi risiedettero i califfi abbasidi divenendo il principale centro religioso e raggiungendo l'apice della prosperità con Harun ar-Rashid. Venne poi saccheggiata una prima volta dai mongoli nel 1258 e successivamente occupata e distrutta da Tamerlano nel 1401; passò quindi sotto il dominio dei persiani (1508-1534 e 1623-1638) e dei turchi ottomani che ne fecero un capoluogo (fino al 1918). Diventò capitale dello stato iracheno nel 1920. Durante la guerra del golfo del 1990-1991 ha subito danni enormi dai bombardamenti aerei. Vi si trovano il museo dell'Iraq, la moschea di Mirganiyya del 1357, il minareto di Suk-al-Ghazal, il palazzo dei califfi abbasidi del XII sec. e numerosi resti di edifici risalenti al XIII e al XIV sec. 
Governatorato (4.649.000 ab.) dell'Iraq. Si estende in gran parte nella valle del fiume Tigri, nella regione centro orientale del paese. 


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